Spaccio di droga, in aula carabiniere: “Abbiamo ricostruito contatti con i calabresi”

 
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Gela. I contatti per la droga, ormai nove anni fa, ci sarebbero stati anche con i calabresi. E’ stato riferito da uno degli ufficiali dei carabinieri che si occupò di un’inchiesta che fece luce sulle presunte dinamiche dello spaccio di sostanze stupefacenti in città. A uno degli imputati, Emanuele Nocera, viene inoltre contestato di aver fatto da palo in una rapina. All’uscita dall’ufficio postale un anziano venne scippato dei soldi della pensione che aveva appena ritirato.

Il carabiniere sentito in qualità di testimone ha riferito soprattutto dei contatti che lo stesso Nocera avrebbe imbastito con i calabresi, sempre per la droga. I collegamenti si sarebbero rafforzati nel settore dell’allevamento, che in quel periodo pare li accomunasse. Durante la testimonianza, il militare dell’arma si è soffermato in prevalenza proprio sulla posizione di Nocera e su quelle di altri imputati, Gabriele Larocca e Samuele Palmieri. Sono a processo inoltre Giovanni Simone Alario, Jonny Cavallo, Benedetto Curvà, Guido Legname, Luigi Russello e Liborio Tinnirello. Il giudice Fabrizio Giannola valuterà intanto possibili ipotesi di prescrizione per alcuni capi di imputazione. I coinvolti sono rappresentati dagli avvocati Carmelo Tuccio, Flavio Sinatra, Francesco Enia, Nicoletta Cauchi, Giacomo Ventura, Maria Elena Ventura, Giuseppe Cascino e Giovanni Cannizzaro.

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