Gela. Hanno ammesso di essere loro i responsabili del colpo dello scorso gennaio. Una “spaccata” da almeno quarantamila euro, ai danni della gioielleria “G&G”, in pieno centro storico. Il ventitreenne Carmelo Martines e il trentottenne Mirko Salvatore Rapisarda sono stati arrestati dai poliziotti del commissariato. Un mese fa, il gip del tribunale, pur convalidando gli arresti, ha concesso i domiciliari a Martines (inizialmente detenuto in carcere) e l’obbligo di dimora a Rapisarda (che era stato sottoposto ai domiciliari). Un allentamento delle misure che ha spinto i pm della procura a proporre appello. Ai giudici del riesame di Caltanissetta hanno chiesto di ripristinare la detenzione in carcere per il ventitreenne Martines e gli arresti domiciliari per il complice Rapisarda. Un ricorso che è stato contestato dai legali dei due indagati, gli avvocati Carmelo Tuccio e Giuseppe Simonetti. Ritengono che i provvedimenti emessi nei confronti dei due coinvolti siano adeguati alle esigenze investigative, anche alla luce delle ammissioni. Secondo i pm della procura, invece, le misure cautelari vanno inasprite. I due portarono via oro e monili, ma gli investigatori sono riusciti ad individuarli analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza e tracciando i loro spostamenti, nel corso della notte del furto. I giudici del riesame dovrebbero pronunciarsi entro le prossime ore.
Le indagini sono ancora in corso. Si ipotizza che la refurtiva possa essere stata piazzata per ottenere denaro. Rapisarda ha già spiegato che l’episodio di ricettazione che gli viene contestato avrebbe riguardato, in realtà, un anello che era di sua proprietà, poi rivenduto ad un’altra gioielleria.