Sovraffollamento carcerario e suicidi dei detenuti, penalisti aderiscono allo sciopero

 
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L'avvocato Rocco Guarnaccia presiede la Camera penale "Eschilo"

Gela. Gli avvocati della Camera penale “Eschilo” hanno deciso di aderire allo sciopero indetto su atto dell’Unione Camere penali nazionale. La conferma arriva dal presidente, l’avvocato Rocco Guarnaccia, e dal consigliere-segretario, il legale Angelo Gaccione. Lo stop delle attività d’aula è previsto per i giorni 10, 11 e 12 luglio. La condizione carceraria di tanti detenuti, il sovraffollamento, i suicidi in aumento e la richiesta di misure urgenti per ridurre l’entità delle presenze negli istituti di pena, sono tutti aspetti richiamati nelle motivazioni dello sciopero. Il presidente Guarnaccia, nelle scorse settimane, aveva già sollevato il tema, a partire dall’incremento dei suicidi tra le mura degli istituti di pena. “A fronte del costante e rapido aumento del sovraffollamento degli istituti di pena, dobbiamo costatare, altresì, che la stessa magistratura non è disposta a fare ricorso solo in casi veramente eccezionali alla misura della custodia cautelare in carcere, ad applicare in modo esteso le pene sostitutive introdotte dalla riforma Cartabia ed a riconoscere benefici penitenziari sulla base di criteri che tengano conto delle condizioni inumane di detenzione, continuando così a contribuire all’aggravarsi della condizione dei detenuti”, si legge tra le ragioni dell’astensione.

“La situazione del sovraffollamento carcerario appare ingravescente anche in considerazione della legislazione carcerocentrica e securitaria adottata dal governo, che ha finanche determinato un incremento mai registrato di ingressi nelle Carcere minorili anch’esse poste in condizioni di grande sofferenza con ovvie ricadute sotto il profilo della sicurezza”, viene ulteriormente indicato. La Camera penale “Eschilo” ha inoltrato la comunicazione a tutte le autorità giudiziarie.

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