Gela. Le emergenze idriche non mancano mai in città e lo stesso copione si è ripetuto anche nelle ultime settimane. La società di sovrambito Siciliacque per tentare di assicurare una maggiore stabilità di approvvigionamento ha in programma due investimenti. Un primo, dell’importo di 3 milioni di euro, servirà a sostituire parte della condotta (3,6 chilometri su 7) che collega il serbatoio San Leo (gestito da Siciliacque) con i serbatoi di Caposoprano e Montelungo (gestiti da Caltaqua). Questa settimana è stata pubblicata la gara per l’acquisto dei nuovi tubi e verosimilmente entro settembre inizierà la manutenzione straordinaria.
Il secondo intervento riguarda invece la realizzazione di una nuova condotta che dal serbatoio San Leo porterà l’acqua al potabilizzatore di Gela. Siciliacque ha già realizzato la progettazione ma attende che l’opera, per la quale è previsto un investimento di 13 milioni, venga finanziata. In questo caso, i lavori potrebbero partire presumibilmente nella prossima primavera.
“L’impegno di Siciliacque per il territorio di Gela – sottolineano i vertici dell’azienda – è stato significativo, a partire dalla realizzazione del potabilizzatore, che ha permesso lo spegnimento del dissalatore e il contestuale miglioramento della qualità dell’acqua. Così è stato possibile porre fine ad un’ordinanza comunale che, lo ricordiamo, per tanti anni ha limitato l’uso dell’acqua ai cittadini gelesi”.
Dal 2004 ad oggi, gli investimenti di Siciliacque in città, indicano dall’azienda, sono stati pari ad oltre 8 milioni, fra realizzazione del potabilizzatore e successive riqualificazioni, nonché per il finanziamento della centrale di sollevamento ex Remi e per interventi di manutenzione straordinaria sull’acquedotto Blufi. Cifra che, con l’ultimo investimento da 3 milioni, porta il totale a oltre 11 milioni. “In corso adesso c’è il potenziamento dell’impianto di potabilizzazione, mentre con la manutenzione straordinaria della condotta che alimenta i serbatoi di Caposoprano e Montelungo non si verificheranno più quei problemi che hanno comportato disagi alla cittadinanza”, conclude la società. Gli impegni si ripetono nel tempo, in attesa di risultati pratici che ad oggi non hanno mai assicurato piena efficienza.