Gela. L’invito è stato inoltrato a più di ottanta aziende locali. L’amministrazione comunale vuole tentare di arrivare ad una soluzione per il Gela Calcio. Il termine per l’iscrizione al prossimo campionato di serie D scade il 12 luglio. Ad oggi, non ci sono certezze sul futuro della società. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano e il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito cercheranno di capire se c’è la possibilità che il tessuto economico locale possa intervenire a sostegno della compagine calcistica. L’incontro è fissato per lunedì, alle 17:00 alla pinacoteca comunale. Il canale con la famiglia Mendola, attuale proprietaria del Gela Calcio, è di difficile praticabilità. Il gruppo imprenditoriale ha anche deciso di agire in giudizio contro il Comune, chiedendo il risarcimento di circa quattro milioni di euro di danni, causati dallo stadio chiuso e dal mancato contributo finanziario.
L’amministrazione comunale apre le porte agli imprenditori locali. Adesso, c’è solo da fare la conta e verificare chi si presenterà all’appuntamento, con l’intenzione vera di dare un contributo al futuro del Gela Calcio.
Ci sono tante aziende in questa città ,il
problema è trovare un’ imprenditore tifoso di questa maglia e tanta gelesita ‘ poi se sono un gruppo meglio ancora ma GELA non deve perdere il suo gioellino c’ è tanta storia in questa squadra che ha dato lustro alla nostra città in giro per l’ ITALIA
Salviamo il Gela calcio.
Fermo restando il proposito di non perdere il titolo sportivo e, quindi, il diritto di prendere parte alla stagione agonistica 2019-2020, credo che, come nel recente passato, anche gli attuali vertici societari del Gela Calcio stiano sbagliando l’approccio ai problemi esistenti.
Non è, certamente, con il ricorso al “braccio di ferro” che si risolvono le questioni pendenti. Specie se a Palazzo di Città ci sono nuovi amministratori, ai quali non possono essere imputate responsabilità, in ordine alle disastrate condizioni del “Vincenzo Presti” o in relazione a presunti crediti vantati dalla dirigenza. Ho la sensazione ( spero risulti sbagliata! ) che ci sia un’oscura regia dietro agli episodi di puro vandalismo, che hanno portato al danneggiamento dell’infrastruttura sportiva, con l’obiettivo di renderla inagibile. E, quindi, con il meschino proposito di rinviarne sine die la riapertura. Quanto ai crediti ( o presunti tali ) vantati dai fratelli Mendola, dalle varie cronache giornalistiche, non si comprende qual è il titolo giuridico, da cui gli stessi discendono. E cioè se si tratta di corrispettivi, derivanti da un formale contratto a prestazioni corrispettive, oppure di contributi a fondo perduto. Nel primo caso, avuto riguardo dell’an e del quantum debeatur, sarebbe stato possibile ( e lo è tuttora ) trascinare gli amministratori, succedutisi negli ultimi anni ( tranne quelli attuali ) davanti l’Autorità Giudiziaria ( Sezione Civile del Tribunale ), per richiedere ed ottenere il pagamento di quanto pattuito, mentre, nella seconda ipotesi, l’ordinamento giuridico non consente alcuna valida iniziativa. A questo punto, dato per scontato che i fratelli Mendola non sono degli allocchi e che si saranno consultati con un bravo avvocato, appare verosimile ipotizzare che le vicende di questi giorni non produrranno apprezzabili risultati. Ed il tanto esaltato “blasone” della nostra maggiore compagine calcistica andrà – come si suol dire – a farsi…..benedire.
Purtroppo!
Elio Cultraro