Gela. Dopo 14 ore di trattative ecco l’accordo siglato dai rappresentanti di Eni, Raffineria di Gela, e della Rsu dello stabilimento, insieme alle segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil della provincia di Caltanissetta.
Prevista la fermata parziale e temporanea della raffineria a decorrere dal 10 maggio per un periodo massimo di dodici mesi; il ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria, a rotazione «ove possibile», con la sospensione a zero ore, per 400 lavoratori; il proseguimento della realizzazione del piano di investimento 2012-2015 di circa 480 milioni di euro per il miglioramento della competitività del sito; ed inoltre che la produzione venga riavviata entro il 10 maggio 2013. La fermata produttiva riguarderà in particolare le linee 1 (Top1- Coking1) e 3 .
«Quello che abbiamo raggiunto questa notte è stato il miglior accordo possibile in un momento di crisi così drammatico per il settore della raffinazione». Lo dichiara il segretario provinciale dell’Ugl Chimici di Caltanissetta, Andrea Alario, dopo la firma dell’accordo tra sindacati ed Eni per il petrolchimico di Gela, spiegando: «Con questa intesa abbiamo cercato di garantire occupazione ed investimenti. Sarà compito della Commissione peritetica vigilare sulla piena attuazione dell’accordo. Da parte nostra continueremo a mantenere alta l’attenzione affinchè vengano tutelati i diritti di ogni lavoratore».
Il petrolchimico dovrebbe diventare un enorme cantiere, con beneficio anche per l’indotto che potrebbe così ridurre sensibilmente il previsto numero di 300 dipendenti in cassa integrazione e la durata. Una commissione tecnica paritetica (azienda-sindacati) avrà il compito di monitorare l’avanzamento dei lavori e la rotazione del personale in Cig. Inoltre, ogni quattro mesi, i segretari provinciali dei sindacati incontreranno i vertici della Raffineria di Gela per fare il punto della situazione.