Gela. Per la procura, allo stato, non ci sono elementi per proseguire le indagini. Tanti, però, hanno versato somme ingenti, anche fino a centomila euro, ad una società, gestita da un ingegnere riesino, che avrebbe dovuto costruire diverse villette residenziali nella zona compresa tra Tenutella e Desusino. Tra questi, molti sono gelesi. Un progetto che non si è mai concretizzato e chi aveva già versato le somme, si è trovato con nulla in mano. Una decina di loro si è rivolta all’associazione “Aria Nuova”, presieduta da Saverio Di Blasi. Proprio l’associazione, attraverso l’avvocato Salvo Macrì, questa mattina ha sostenuto l’opposizione all’archiviazione del procedimento penale, avviato nei confronti dello stesso ingegnere. Il legale, davanti al gip Marica Marino, ha ripercorso l’intera vicenda, spiegando che di lati oscuri ce ne sarebbero parecchi. Non solo i soldi spariti e le villette mai realizzate, ma anche il fallimento della società e una possibile bancarotta. Il professionista avrebbe avuto la possibilità di gestire un flusso di denaro pesante, fino a sette milioni di euro, visto che erano almeno una settantina le persone che scelsero di affidarsi alla società. Il gruppo dell’ingegnere, poco prima del fallimento, pare fosse riuscito ad ottenere un ulteriore finanziamento bancario, da circa tre milioni di euro. Che fine abbiano fatto questi soldi lo vorrebbero sapere proprio le persone che alla fine decisero di denunciare. Il legale, nell’opposizione, non ha escluso che nella possibile catena della truffa possano essere coinvolti presunti complici. Addirittura, chi aveva versato i soldi scoprì che la fideiussione attivata, sempre su richiesta dell’ingegnere, in realtà era del tutto falsa.
Secondo il legale dell’associazione, proseguendo le indagini si potrebbero individuare ulteriori responsabili e contestare altri reati, oltre alla sola truffa. Chi ha perso i soldi attende adesso che il gip decida se accogliere definitivamente l’archiviazione oppure disporre la prosecuzione delle indagini.
