Gela. Un provvedimento è stato eseguito negli scorsi giorni. Arresti domiciliari per un operaio, accusato di un tentativo di estorsione a danno di un dipendente di un’azienda locale. L’indagato è stato sentito davanti al gip, nel fine settimana appena trascorso, per l’interrogatorio di garanzia. Ha voluto rispondere, fornendo una propria versione dei fatti. Per gli inquirenti, avrebbe preteso soldi, pare una cifra fino a cinquemila euro, minacciando la divulgazione di immagini a sfondo sessuale che ritraevano il suo interlocutore. Una vicenda che alla fine sarebbe stata segnalata alle forze dell’ordine. L’indagato sarebbe stato fermato e arrestato in flagranza, durante un incontro che sembra dovesse servirgli ad avere i soldi. Il gip ha confermato la misura degli arresti domiciliari. Per la procura, ci sarebbero gli estremi delle contestazioni che gli vengono mosse. L’arrestato è difeso dal legale Davide Limoncello. Sono stati i poliziotti ad eseguire l’attività di indagine, arrivando all’accusato. Lui però avrebbe spiegato, davanti al gip, che i soldi li chiese quasi come una forma di risarcimento perché l’altro aveva più volte diffuso video e immagini, pare sulla piattaforma telegram, che lo ritraevano durante rapporti sessuali con una donna, ora compagna dell’indagato. Lei non avrebbe dato alcun consenso all’ex per la divulgazione di quel materiale ma sarebbe comunque circolato sulla piattaforma.
L’indagato avrebbe riferito di tentativi di bloccare la diffusione. L’ex non avrebbe acconsentito a rimuovere quelle immagini e così ci sarebbe stata la richiesta di denaro. Secondo gli investigatori, però, l’arrestato avrebbe più volte minacciato la diffusione di immagini a sfondo sessuale, fino a pretendere il denaro e facendo capire che in caso contrario avrebbe informato la famiglia del suo interlocutore e il datore di lavoro. L’attività di indagine è in corso e il provvedimento restrittivo è scattato negli scorsi giorni.