Gela. L’attività di smaltimento dei rifiuti condotta dalla sua azienda è finita al centro degli approfondimenti dei magistrati della procura. Per questa ragione, si è aperto il processo a carico dell’imprenditore Matteo Consoli che deve rispondere di attività di gestione rifiuti non autorizzata.
L’imprenditore si è presentato davanti al giudice Chiara Raffiotta.
Il suo legale, l’avvocato Gualtiero Cataldo, ha subito preannunciato il deposito di una serie di documenti relativi al rapporto, risalente al 2011, tra la società gestita dall’imprenditore e la Gespi srl, titolare di impianti di termodistruzione di rifiuti.
Nella documentazione che verrà depositata, si fa riferimento agli avvisi d’interruzione del servizio di smaltimento inoltrati dai gestori della Gespi ai rappresentanti dell’impresa retta da Consoli. Il giudice Raffiotta, alla fine, ha scelto di rinviare all’udienza del prossimo 7 ottobre.
L’imprenditore Matteo Consoli, in merito alla vicenda giudiziaria, precisa:
“Considerato che mi occupo del corretto smaltimento dei rifiuti della mia azienda da oltre trent’anni ci tengo a precisare di cosa si tratta : nessun sospetto, nessun dubbio, ne altro da parte dalla procura , ne dagli organi di controllo circa l’avvenuto smaltimento dei 600 grammi di rifiuti sanitari ritirati presso un laboratorio di analisi di Enna. Essi sono stati ritirati e smaltiti presso l’impianto Gespi srl di Augusta debitamente autorizzato allo scopo. Quello che invece viene contestato all’azienda che rappresento è la tempistica di smaltimento, trattandosi di rifiuti speciali ospedalieri essi devono essere smaltiti nell’arco di 48 ore tranne eventi particolari che si vengono a creare come soste tecniche o altri eventi che prescindono dalla volontà dello smaltitore, cioè mia. Questo è l’oggetto di tale inconveniente ,un ritardo per lo sforamento delle 48 ore, questo è quello che viene contestato all’azienda che rappresento”.