Sistema idrico, fognario e di depurazione dell'area Irsap, Ati conferma due diligence: "Serve un quadro chiaro"

Con un provvedimento pubblicato la scorsa settimana, l'area tecnica dell'Ati ha approvato, in linea amministrativa, il progetto di servizio, propedeutico al trasferimento degli impianti

11 novembre 2025 17:40
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Gela. Il sistema idrico, fognario e di depurazione dell'area ex Asi deve transitare nella piena gestione di Caltaqua. Negli scorsi mesi, la giustizia amministrativa si è pronunciata in tal senso, soprattutto accogliendo l'iniziativa di Eni Rewind, che nonostante la conclusione del rapporto contrattuale che prevedeva la conduzione del sistema di depurazione, continua a portarlo avanti. L'azienda del gruppo Eni, che vuole rilasciare l'impianto, ha ulteriormente insistito, attivandosi nei confronti di Ati idrico, con l'eventuale commissariamento della procedura. Spetta all'Ati disporre il trasferimento dei sistemi a Caltaqua. Il neo presidente dell'Assemblea territoriale idrica, Terenziano Di Stefano, appena insediatosi, si è trovato davanti questa vicenda, sicuramente molto delicata. Prima di disporre il passaggio, il sindaco gelese vuole un quadro preciso degli impianti, pure da un punto di vista del valore economico. Con un provvedimento pubblicato la scorsa settimana, l'area tecnica dell'Ati ha approvato, in linea amministrativa, il progetto di servizio che prevede l'aggiornamento del piano d'ambito, la valutazione ambientale strategica, la valutazione di incidenza ambientale e una due diligence. Sono tutti passaggi considerati propedeutici “all'annessione” degli impianti dell'area industriale di Brucazzi al Servizio idrico integrato. Fino a oggi, la rete fognaria è stata nella gestione di Irsap mentre il sistema di depurazione è stato affidato a Eni Rewind. “Capisco le esigenze della società di Eni – sottolinea Di Stefano – però, io mi sono appena insediato e non si procederà a un trasferimento degli impianti senza prima avere un quadro preciso della situazione. Eni ragiona da multinazionale ma anche l'Ati ha le proprie esigenze societarie. Non mi interessa valutare ciò che è stato fatto in passato”.

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