“Il sistema duale quale formazione del personale scolastico e crescita professionale non è a passo con l’Europa”. A parlare è Angelo Vitale, consulente del lavoro ed esperto della formazione, intervenuto al convegno “In viaggio per una nuova formazione in Sicilia” dopo i primi timidi risvolti positivi registrati con due imprese locali e una pubblica. Infatti Carmelo Iacono, manager dell’Asp Cl2, ha dato il via libera ai formatori dell’Enaip di operare tra le corsie dell’ospedale “Vittorio Emanuele” con uno stage di 180 ore. “Ci vorrebbe una modifica sostanziale delle regole – sostiene Vitale – con profili educativi rigidi del sistema scolastico. In questo particolare momento di crisi economica l’alternanza scuola lavoro è indispensabile ma bisogna fare i conti con una particolare carenza del tessuto imprenditoriale e produttivo. In queste condizioni i nostri buoni propositi rischiano di diventare solo stage allargati. Infatti, il job’s act ha permesso ad appena tre giovani su cento di ottenere un contratto di lavoro solido”. Il convegno organizzato dal centro Enaip di Caltanissetta, presieduto da Giuseppe Garufo, ha visto la partecipazione di Graziano Passarello di Confindustria Centro Sicilia, Giovanni Migliore (coordinatore regionale della Cisl Scuola), Laura Zurlo (dirigente scolastico dell’Istituto industriale “Mottura” di Caltanissetta) e soprattutto di Bruno Marziano, assessore regionale alla Formazione. “Proprio a Gela abbiamo avviato due progetti sperimentali – assicura Garufo – coinvolgendo 35 corsisti tra impianto fotovoltaico e operatore socio assistenziale. I risultati sono soddisfacenti ma il cammino è ancora lungo. Siamo fiduciosi dell’interesse mostrato ma le aziende produttive che insistono nella zona industriale di contrada Brucazzi non sono abbastanza, complice il blocco della produzione della Raffineria”. I sindacati hanno ribadito l’importanza di tutelare il posto di lavoro attraverso una formazione capace di rilanciare il sistema produttivo. “Confindustria ha dato disponibilità a mettere in campo le imprese dei propri associati – aggiunge Vitale – avviando un dialogo diretto con le scuole dove proprio la dirigente Zurli, nell’evidenziare la mancanza delle risorse economiche, si dice ottimista per gli indiscussi vantaggi sotto l’aspetto educativo. Naturalmente l’apprendistato alla tedesca è ancora utopistico”.