Gela. L’emergenza sanitaria, aggravata dalla zona rossa, sembra aver rotto definitivamente la prolungata “tregua” politica tra il Partito democratico e l’amministrazione comunale. Negli scorsi giorni, era già stata molto critica il vicesegretario dem, Licia Abela, che ha parlato della necessità di un “mea culpa” da parte della giunta. Le parti sembrano tutt’altro che vicine, nonostante le tante voci su un eventuale rientro in maggioranza dei democratici. “La zona rossa? Anzitutto, bisognerebbe farla rispettare e da questo punto di vista è l’amministrazione comunale che deve avere un ruolo importante – dice il segretario cittadino del Pd Guido Siragusa – la zona rossa è stata decretata dalla Regione già per due volte, questo è molto grave. Dimostra che non c’è stata la capacità politica e amministrativa di gestire l’intera situazione. La zona rossa non può gravare solo su quattro codici Ateco, sostanzialmente quelli delle attività commerciali che sono costrette a chiudere, mi riferisco ai negozi di abbigliamento, alle gioiellerie, ma anche ai centri estetici e ai parrucchieri. Tutte le altre, invece, rimangono aperte. Ci sono esercenti disperati, che ormai rischiano la chiusura definitiva. Sono stati colpiti da misure illogiche. Se le istituzioni fanno spallucce, allora toccherebbe al sindaco alzare la voce, non me ne voglia. Il Pd non critica affatto l’istituzione della zona rossa, ma una volta istituita va fatta rispettare con criteri oggettivi, uguali per tutti. Mi auguro che domani e per l’1 maggio, il sindaco e l’amministrazione comunale si facciano carico di controlli rigidi, anche attraverso la polizia municipale, evitando gli errori che sono stati commessi sia a Natale che a Pasqua. Non possono pagarne le conseguenze solo pochi esercenti. L’amministrazione comunale ha tutte le possibilità anche di prevedere dei ristori. Che fine hanno fatto le royalties? Il sindaco, solo poche settimane fa, quando i contagi erano sotto controllo, si è preso i meriti. Ora, invece, di chi sono i demeriti. Non si può semplificare in questo modo. Non me ne voglia il sindaco, ma la verità non ha colore politico. Sciacallaggio? Non siamo interessati”. Siragusa, però, individua enormi disfunzioni gestionali anche rispetto al ruolo dell’Asp. “Vorrei capire come mai un cittadino non possa sapere quanti tamponi vengono effettuati in città oppure quanti vaccini sono già stati somministrati. Perché non vengono forniti questi dati? Per non parlare degli assembramenti e delle interminabili attese per i vaccini – continua il segretario dem – in una situazione di emergenza sanitaria come quella attuale, ritengo inoltre che sia molto grave non sapere più a che punto siano i lavori del pronto soccorso infettivologico, per non parlare della terapia intensiva. Io non conosco il manager dell’Asp, ma credo che la città meriti delle risposte chiare”.
Sulle scuole, la posizione del partito cittadino è già ben chiara, anche Siragusa spiega che gli istituti aperti per le lezioni in presenza sono stati un errore, con la diffusione capillare del contagio. “Da questo punto di vista – conclude – abbiamo più volte chiesto un intervento, per arrivare alla chiusura delle scuole e all’attivazione della didattica a distanza. Devo dire che la commissione consiliare sanità ha fatto e continua a fare un lavoro encomiabile. Il presidente e gli altri componenti sono stati tra i pochi, anche prima che il contagio riprendesse con numeri ancora preoccupanti, a chiedere la chiusura delle scuole e il passaggio alla didattica a distanza. Ovviamente, non sono stati ascoltati e le conseguenze ce le abbiamo sotto gli occhi. Ho molto apprezzato la loro attività e le loro puntuali richieste”. Siragusa e i dem locali prendono nettamente le distanze dalla gestione Greco dell’emergenza sanitaria in città e probabilmente anche questo potrà avere ripercussioni politiche. Siragusa ha convocato la direzione cittadina per giovedì prossimo.