Sinistra italiana non sta nè con il Pd nè con il governo regionale: “Su definanziamento tutti sbagliano”

 
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Paolo Cafà

Gela. Sinistra Italiana, con l’avvocato Paolo Cafà, ancora una volta si conferma lontana dal Pd locale e al contempo dal governo siciliano. Il professionista, riferimento di Sinistra italiana a livello territoriale e tra i fondatori di “PeR”, condanna il taglio dei fondi Psc 2014-2020 che il governo regionale non ha saputo concretizzare entro il 31 dicembre 2022, ma non assolve l’opposizione e gli stessi democratici. “La notizia in merito all’ulteriore definanziamento di fondi destinati al territorio siciliano e in particolare la perdita di 20 milioni di euro per la diga Disueri, è l’ennesima inaccettabile brutta notizia per i gelesi che impedisce lo sviluppo economico del territorio, condannandolo all’eterna sofferenza sul versante agricolo. Ancora una volta – dice – si assiste ad una pantomima, si accusa chi governa alla Regione siciliana per allontanare da sé responsabilità e omissioni paritarie che ci sono per non avere impedito il definanziamento, denunciando ritardi e disattenzione, per tempo, come se le responsabilità degli altri per una mancata formalizzazione della richiesta potessero alleviare la perdita di fondi e edulcorare la pillola agli agricoltori gelesi. L’opposizione che è ben folta all’Ars non avrebbe potuto vigilare prima della scadenza dei termini, muoversi d’anticipo, impedire l’omissione, piuttosto di limitarsi alla denuncia a finanziamento perduto?”. I ritardi decisivi risalgono al governo Musumeci, come segnalato dalle opposizioni.

“La politica non è l’arte della denuncia ma l’arte del fare. L’opposizione anche se non governa ha il dovere di tutelare gli interessi del territorio, svolgendo un ruolo attento e attivo, non limitandosi a piangere sul latte versato. Condanniamo le insipienze del governo di destra come quelle dell’opposizione – conclude – senza possibilità di appello, avendo dimostrato entrambi di non meritare la fiducia degli elettori e di non rispettare gli interessi del territorio, come dicono di voler fare e promettere in campagna elettorale”.

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