Sin quasi del tutto indagato, dati ministeriali: per terreni e falda mancano iter bonifica completati
Si tratta di trafile spesso molto lunghe e articolate, che si prolungano per anni
Gela. La quasi totalità della superficie del Sito di interesse nazionale (quella perimetrata è di 795 ettari), nel territorio locale è stata “indagata” (in totale 790 ettari per la falda e 780 ettari per i terreni). Il Sin si estende nelle aree che nel tempo hanno fatto segnare la presenza di siti industriali impattanti, compresa la zona dello stabilimento Eni. I dati, aggiornati, sono stati pubblicati dal Ministero dell'ambiente, attraverso la direzione generale economia circolare e bonifiche. I numeri più completi sono quelli delle procedure di bonifica dei terreni. Sono stati approvati progetti di bonifica su un totale di 102 ettari a fronte di siti accertati come contaminati per 233 ettari e zone classificate come “potenzialmente contaminate” che si estendono per 440 ettari. Come ormai da tempo segnalato, si fa fatica a intravedere iter di bonifica completati, con la relativa certificazione. I dati resi noti dal ministero, con un report aggiornato allo scorso giugno, non fanno segnare incrementi sulle bonifiche completate. Rimangono, inoltre, per quanto concerne i terreni, 14 ettari “non indagati” mentre quattro ettari risultano “non contaminati”. L'andazzo non cambia per la falda. In questo caso, la soglia dei progetti di bonifica approvati è più ampia rispetto al capitolo dei terreni, segnando un'estensione di 426 ettari. Le aree “potenzialmente contaminate” toccano i 363 ettari. Solo 4 ettari non sono stati ancora indagati. Così come nel caso dei terreni, per la falda le percentuali di attività di bonifica completate, con certificazione, non sono pervenute, mancando procedure concluse. Quello di Gela rientra nell'elenco dei quarantadue Sin italiani, periodicamente monitorati dal ministero, che coordina tutte le procedure per pervenire al rilascio delle autorizzazioni finalizzate agli interventi di messa in sicurezza e bonifica. Si tratta di trafile spesso molto lunghe e articolate, che si prolungano per anni.
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