Gela. I dem e i grillini lo vogliono in aula a chiarire la sua posizione, ma per il sindaco
Domenico Messinese, però, il vice Simone Siciliano non si tocca.
Siciliano non rischia. L’asse di ferro, quindi, non è assolutamente in discussione. Il vicesindaco è finito al centro delle polemiche sia per quanto dichiarato dal referente di un gruppo imprenditoriale interessato alla trattativa sul progetto “Ciliegino” di Agroverde sia rispetto al suo ruolo nella procedura del Piano di azione per l’energia sostenibile. “Quanto è stato dichiarato in merito alla trattativa Agroverde – ha detto ieri in aula consiliare il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta – è veramente molto grave. Siciliano deve riferire”. In sostanza, la posizione di Siciliano sarebbe in bilico tra un ruolo istituzionale e presunti interessi privati. Nella vicenda Agroverde è stato accusato di avvantaggiare una delle società interessate ad investire, mentre sul fronte del Paes, da lui redatto insieme ad altri due professionisti durante l’amministrazione Fasulo, ha appena ottenuto dal Comune l’anticipazione delle somme dovute, nonostante il piano sia ancora sotto verifica dell’Unione Europea e della Regione. “Non capisco queste polemiche che traggono spunto dal nulla – dice il sindaco – Siciliano non deve spiegarmi nulla, perché non c’è proprio niente da spiegare. Su Agroverde, stiamo cercando di mettere riparo ad una serie di falle che abbiamo, purtroppo, ereditato dalla precedente giunta. Perché non viene il Pd, invece, a spiegare in aula tutte le anomalie della procedura? Quando furono inaugurati i cantieri del polo fotovoltaico, in giunta non c’era Simone Siciliano”. I consiglieri comunali del Partito Democratico e quelli del Movimento cinque stelle, però, insisteranno nella richiesta di chiarimenti. “Sulla vicenda del Paes – dice la grillina Virginia Farruggia – siamo orientati a chiedere spiegazioni in aula consiliare, anche per capire come mai il piano non sia stato ancora approvato, mentre i pagamenti ai tre professionisti sono stati sbloccati”.