“Siamo stati dimenticati”: l’associazione Diabete3 smentisce l’Asp di Caltanissetta e denuncia gravi carenze
"Il diabete di tipo 1 non è stato affatto al centro dell’attenzione in questi anni – scrivono - Chiediamo da tempo la presenza di psicologi e nutrizionisti, indispensabili per affrontare una patologia"
Gela. L’associazione Diabete3, formata da bambini e ragazzi affetti da diabete di tipo 1, e presieduta da Glenda Paci, replica a quanto dichiarato nei giorni scorsi dall’Asp di Caltanissetta sulla propria pagina Facebook. I giovani pazienti denunciano che, a differenza di quanto sostenuto dall’azienda sanitaria, nel territorio mancano ancora figure essenziali per la loro cura quotidiana e la gestione delle terapie con microinfusore. “Il diabete di tipo 1 non è stato affatto al centro dell’attenzione in questi anni – scrivono - Chiediamo da tempo la presenza di psicologi e nutrizionisti, indispensabili per affrontare una patologia che mette a dura prova corpo e mente, ma le nostre richieste restano inascoltate”.
L’associazione sottolinea inoltre che i diabetologi assegnati negli ultimi anni hanno avuto un monte ore troppo ridotto e che molti di loro, dopo pochi mesi, hanno abbandonato la struttura “Ci chiediamo se il problema siamo noi ragazzi o piuttosto un sistema che non permette ai medici di lavorare bene”.
Sul nuovo endocrinologo annunciato dall’Asp, Diabete3 dichiara di non avere ricevuto alcuna informazione né sui giorni di attività né sulla sua competenza in materia di microinfusori. Una mancanza di trasparenza che alimenta ulteriore sfiducia. Particolarmente grave, secondo l’associazione, la situazione della Pediatria, dove non è mai esistito un team diabetologico, costringendo i bambini ad essere dirottati in ospedali di altre città.
Pur ringraziando l’impegno dell’Asp nella gestione del diabete di tipo 2, i ragazzi ribadiscono con forza che “il diabete ha diversi nomi e facce” e che il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione deve valere per tutti. Concludono infine chiedendo un incontro ufficiale con la direzione dell’azienda sanitaria “Siamo stanchi di promesse e comunicati, vogliamo risposte concrete ai nostri disagi quotidiani”.
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