Si spengono i riflettori sul Gela calcio a 5, niente campionato e fine del progetto

 
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Gela. Se da una parte, a Gela, abbiamo società che hanno già iniziato a programmare nel migliore dei modi la prossima stagione, dall’altra c’è un sodalizio che, dopo annate colme di gloria, si è trovato costretto a chiudere i battenti. Stiamo parlando del Gela calcio a 5 che, infatti, come annunciato già da qualche mese, non è riuscito ad evitare il fallimento dopo il disimpegno del presidente Maurizio Melfa. La stagione agonistica a Gela è ormai alle porte ma quest’anno i gelesi non potranno andare al PalaLivatino il sabato pomeriggio a guardare le gare di quella squadra che tanto ha fatto gioire i tifosi in questi anni.
“Abbiamo vissuto anni bellissimi – afferma mister Fecondo – le vittorie e i ricordi di quel palazzetto pieno dove abbiamo fatto divertire la gente e dove ci siamo divertiti anche noi nessuno li può cancellare”.
La società guidata da mister Enzo Fecondo, infatti, ha sempre dato filo da torcere a qualsiasi contendente in queste stagioni, senza guardare in faccia nessuno. Nell’annata 2021/22 la squadra diretta dal tecnico gelese ha ottenuto la promozione in C1 attraverso i playoff e ha vinto la Coppa Sicilia di categoria. Nel 2022/23 non c’è stata storia. Contro ogni pronostico, la squadra biancazzurra ha dominato il campionato e battuto praticamente chiunque, chiudendo in classifica a +2 dalla seconda e ad addirittura 18 lunghezze dalla terza.

Nell’ultima stagione, però, qualcosa non è andato per il verso giusto e tutto è cambiato, di punto in bianco. Il gruppo che ha fatto tanto bene tra C1 e C2, infatti, ha mostrato dei limiti tecnici inaspettati e non è riuscito a conquistare la salvezza, ottenendo appena 5 punti nel corso dell’intero campionato di Serie B. Un vero e proprio fallimento che vede tutti colpevoli, dal primo all’ultimo componente della compagine. L’aiuto della società è arrivato quando era ormai troppo tardi e salvare il salvabile non era più alla portata dei biancazzurri.
“Il fallimento dipende sempre da più fattori – continua il tecnico – le colpe vanno suddivise perché tutti potevamo fare un po’ di più, su questo non ci sono dubbi”.
Anche il palazzetto, dopo essersi più volte riempito, ha iniziato a svuotarsi e la gente ha preferito restare a casa anziché supportare la società presieduta da Maurizio Melfa. Dopo il disimpegno di quest’ultimo, nessuno è riuscito a risollevare le sorti di questa società e il risultato è stato il fallimento. I giocatori, adesso, si sono tutti accasati tra Serie C1 e Serie C2 e sono pronti per nuove sfide, compreso lo stesso mister Fecondo, che ha sposato il progetto dell’Akragas.
“Mi ha spinto la passione che vedevo da parte della società nel cercarmi – afferma il tecnico gelese – dopo essermi assicurato che a Gela non si sarebbe fatto niente ho accettato la proposta dell’Akragas perché ha una grande storia e ho visto passione, ciò che ti spinge ad andare avanti”.
Hanno accettato di vestire la maglia della Città dei Templi anche Ruvio e Di Bartolo, mentre Cinici, Brasile e Marchese giocheranno in Serie C1 e militeranno nel Città di Canicattì. Scelta particolare, invece, da parte di Salvatore Azzolina, che ha deciso di tornare al calcio, suo primo grande amore, e vestire la maglia dell’Amo Gela, fresco di vittoria del campionato di Terza Categoria e pronto per un torneo di Seconda Categoria che si prospetta di alto livello.

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