Si ferma l’indotto Eni: “Vogliamo il lavoro non ci interessa l’assistenzialismo”

 
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Gela. Sì è fermato l’indotto della fabbrica Eni. Da questa mattina, decine di operai si sono radunati davanti l’ingresso principale della raffineria di contrada Piana del Signore.

“Non ci interessano gli ammortizzatori sociali – spiegano – non vogliamo l’assistenzialismo. Vogliamo il lavoro”. Sono giorni molto delicati durante i quali si deliniera’ il prossimo futuro di diverse aziende. In bilico, ci sono gli operai Elettroclima, quelli della Smim e gli ex Tucam. Cassa integrazione aperta anche in Eurocoop senza dimenticare i lavoratori da oltre due anni nel bacino di disponibilità rimasto fermo.
“Abbiamo capito – hanno proseguito – che vogliono tagliarci fuori. Tutto questo è assurdo. In gioco, ci sono migliaia di famiglie”. In attesa del tavolo romano al ministero del lavoro per l’avvio di una possibile tranche di ammortizzatori sociali straordinari, tutto è fermo in fabbrica. La protesta potrebbe proseguire già questa sera in consiglio comunale.

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