Gela. Massimo ribasso e una totale deregolamentazione dei subappalti sono lo sprone principale per un ritorno, pesante, anche degli interessi mafiosi nei cantieri. I vertici territoriali degli edili di Fillea, Filca e Feneal, respingono in maniera veemente quanto preannunciato a livello nazionale per il decreto semplificazioni, in materia di appalti. Hanno scritto alla prefettura di Caltanissetta. La missiva, a firma dei segretari Francesco Cosca, Francesco Sodano, Nunzio Mangione e Francesco Mudaro, solleva sospetti preoccupanti e la linea assunta dal governo nazionale pare in assoluta controtendenza rispetto agli interessi dei lavoratori e dell’economia sana del territorio.
“Se il decreto semplificazioni di cui si sta discutendo in queste ore dovesse prevedere il massimo ribasso generalizzato e la liberalizzazione dei subappalti, vorrà dire tornare ai peggiori anni ‘50, alla giungla nei cantieri, all’apertura agli illeciti e al cottimo. E’ per questo che occorre subito mobilitarsi. Si darebbe il via libera alle organizzazioni mafiose”, scrivono i sindacalisti, rivolgendosi al prefetto Chiara Armenia. Se da Roma non arriveranno passi indietro, allora si prevedono manifestazioni di protesta nei cantieri locali.