Gela. Non è ancora stata fissata alcuna data ufficiale per l’eventuale vertice al ministero dello sviluppo economico sulla questione Eni. Aree economicamente vantaggiose. Intanto, arrivano le prime indiscrezioni circa il possibile contenuto di un accordo di programma destinato alla ripresa economica dell’intero comparto industriale. Si pensa, sotto questo profilo, alla nascita di una vera zona economica agevolata. “Un punto di riferimento – spiega l’assessore Simone Siciliano – dovrebbe essere il pontile del porto isola, attualmente nella disponibilità di Eni ma di proprietà della regione. Quell’area può attrarre navi e merci in transito lungo il Mediterraneo solo a condizione che s’introducano sgravi sulle accise e si attivi un’area doganale a sospensione d’iva”. L’obiettivo è dare vita ad un’intermodalità che favorisca aziende del settore, creando un polo di riferimento in città. “Purtroppo – ammette Siciliano – il vero problema delle aziende locali si chiama monocommittenza. Si è sempre fatto affidamento solo alle commesse di Eni”.
“Sgravi nelle aree dismesse”. L’amministrazione comunale, comunque, non trascura neanche il bando per l’assegnazione delle aree dismesse della raffineria, in fase di definizione anche con la partecipazione di Confindustria Centro Sicilia e dei sindacati confederali. “L’iniziativa è sicuramente interessante – dice ancora il vice sindaco – ma affinché le aree dismesse possano attrarre investitori credibili è necessario che diventino aree economicamente vantaggiose. Ovvero, siano dotate di un sistema fiscale e normativo di favore. Solo in questo modo, sarà possibile attrarre investitori di un certo livello che assicurino nuova occupazione”. L’accordo di programma, fondamentale per andare avanti in una procedura mai così complessa come quella partita con la firma del protocollo di novembre, dovrebbe essere presentato in sede ministeriale entro il 15 settembre.
