Gela. In queste ore, nella stanza della presidenza del consiglio comunale sono in corso verifiche per valutare se ci siano tutte le condizioni per tenere la seduta di lunedì pomeriggio, fissata per dibattere della mozione di sfiducia. Ad inizio maggio, ci fu il rinvio, per consentire all’amministrazione di avere il tempo necessario per definire il rendiconto 2021 e trasmettere i correttivi richiesti dalla Corte dei Conti. Al momento, però, la giunta non ha potuto adempiere nessuno dei due impegni. Lo schema del rendiconto è stato approvato ma serve il parere dei revisori. I tempi di rilascio potrebbero essere più lunghi di ciò che era stato preventivato. Di conseguenza, anche sui correttivi richiesti dalla Corte dei Conti non sarà possibile rispettare la scadenza della prossima settimana. Se i leghisti dovessero confermare il ritiro di almeno una firma apposta alla mozione, allora verrebbe meno l’intera seduta. Il presidente Sammito ha chiesto lumi al segretario generale Carolina Ferro anche rispetto alle dimissioni dell’ormai ex consigliere Giuseppe Caruso, che era ancora in carica durante la prima convocazione. Le dimissioni e la surroga che ancora non è stata concretizzata (entrerà il meloniano Ignazio Raniolo) possono incidere sulla regolarità della seduta? Anche su questo sono in corso ragionamenti. L’assenza degli atti finanziari, che sicuramente non saranno approvati entro lunedì, può essere la chiave di volta. I “responsabili” vanno verso un cambio di marcia politico e dopo aver concesso un termine in più al sindaco e agli assessori, lunedì (se la seduta si terrà) sembrano intenzionati a votare per la sfiducia. “La nostra posizione non cambia – dice il consigliere di “Rinnova” Alessandra Ascia – senza atti finanziari e correttivi voteremo la sfiducia. Avremo comunque un confronto interno prima di lunedì”. La stessa riflessione vale per gli altri due consiglieri progressisti, la grillina Virginia Farruggia e l’indipendente di sinistra Paola Giudice. I civici di “Una Buona Idea”, che in serata faranno il punto, sembrano muoversi lungo il medesimo crinale. “Senza valide giustificazioni ai ritardi, voteremo per la sfiducia”, ha detto ieri l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano.
A questo punto, nessuno dubita del fatto che anche i dem decideranno di optare per il sì alla sfiducia, che ad inizio maggio era stato solo rinviato, in attesa degli strumenti finanziari e dei correttivi. Se i “responsabili” vanno alla sfiducia, ci sarà da capire in maniera dettagliata come si muoverà il centrodestra che la mozione l’ha portata in aula, ma che potrebbe perdere almeno una firma della Lega. In quest’ultimo caso si chiuderebbero definitivamente i giochi permettendo al sindaco e all’amministrazione di proseguire nel tentativo di risolvere la crisi di bilancio.