Gela. La Lega va su un binario che potrebbe anche portare ad un profondo scisma interno. Ieri, il coordinatore Raffaele Carfi’ ha spiegato che il partito è per non discutere la mozione di sfiducia al sindaco Lucio Greco, dando invece priorità alla crisi finanziaria dell’ente. “Il partito ha deciso”, ha spiegato al termine di una riunione interna. Una decisione disconosciuta da uno dei consiglieri, Giuseppe Spata. Da tempo, l’ex candidato a sindaco, sconfitto al ballottaggio di quattro anni fa, sembra poco incline a rivedersi nella linea di Carfi’ e dell’altro consigliere salviniano, Emanuele Alabiso. Ha spesso condiviso iniziative istituzionali con gli esponenti meloniani Vincenzo Casciana e Pierpaolo Grisanti. Per Spata, quella di Alabiso è una “posizione personale”. Attacca frontalmente il coordinatore Carfi’ e lo invita “ad occuparsi di altro”. Subito dopo il rinvio del dibattito sulla sfiducia, ad inizio maggio, sembrava che anche Spata condividesse la decisione, considerando ormai depotenziata la mozione del centrodestra. Ora, si rifà invece alla necessità di mantenere forte l’alleanza di centrodestra, di fatto prendendo le distanze dal coordinatore e da Alabiso, che a sua volta ha fatto mosse d’aula certamente diverse da quelle dell’ex candidato alla poltrona di primo cittadino.
Nella Lega, la tensione da mesi è una costante e ora emerge in superficie, proprio su un tema che potrebbe segnare il destino della coalizione di centrodestra, in vista delle amministrative del prossimo anno. Gli altri partiti, ad oggi, non hanno comunicato rinunce alla sfiducia e non è da escludere che attendessero proprio il passo in avanti dei salviniani, che però segna quasi l’esistenza di due diversi partiti, uno che si richiama al coordinatore e ad Alabiso e l’altro, invece, con l’effigie di Spata, che quattro anni fa si pose alla guida della spedizione di centrodestra.