Gela. Ottenne l’appalto per il servizio rifiuti sia a Niscemi che nei Comuni delle “cinque terre” (Butera, Mazzarino, Delia, Sommatino e Riesi). Le attività della società Ecos, della provincia di Palermo, non sono però mai iniziate. Il rapporto contrattuale venne sciolto dalla Srr4. Si ritenne che l’azienda non avesse la capacità di coprire il servizio di raccolta e smaltimento. Il Tar Palermo, però, ha dato ragione ai legali della società. Impianti Srr, l’in house della Srr4 che gestisce il servizio in tutti i Comuni dell’ambito, e la campana Tekra, che ha gestito l’appalto fino al subentro proprio dell’in house, devono assicurare l’accesso agli atti, richiesto lo scorso anno dai responsabili della Ecos. Il Tar ha accolto il ricorso.
I giudici amministrativi, in sentenza, spiegano che la documentazione richiesta da Ecos è finalizzata ad assicurare il “diritto di difesa” in sede di procedimento civile, attivato dall’azienda che a seguito della revoca dell’appalto si è rivolta al tribunale delle imprese di Palermo. Il Tar precisa che non c’è nessun dovere di “riservatezza” da tutelare. Quelli richiesti dai legali di Ecos non sarebbero “dati sensibili”. In base alla sentenza emessa, anche il fatto che Impianti Srr non abbia mai avuto rapporti con Ecos non esenta gli uffici dell’in house dal rilasciare gli atti richiesti.