Gela. Il servizio rifiuti, inizialmente per un anno, affidato in house alla “Impianti Srr”. La decisione è stata messa nero su bianco, dopo oltre due anni di vani tentativi, dall’assemblea della Srr4. Il presidente Filippo Balbo e i sindaci dell’ambito hanno preso atto del criterio di voto che lo statuto definisce, quindi senza il peso preponderante delle percentuali. Solo poche settimane fa, il voto dei sindaci di Gela e Riesi sembrava aver chiuso ogni discorso, con la scelta della gara “ponte”, in vista di quella pluriennale da sette anni. Balbo e i tecnici della Srr hanno però riesaminato lo statuto e anche dalla Regione è arrivato il benestare. Il criterio, basato invece sul numero di voti attribuito ai Comuni soci, ha dato definitivamente il via all’affidamento in house. I sindaci Lucio Greco e Salvatore Chiantia, fin dal primo momento scettici sull’affidamento in house, hanno espresso sei voti contro i nove degli altri Comuni. Ora, parte il percorso per concretizzare l’affidamento totalmente pubblico, alla partecipata della Srr. Il presidente Filippo Balbo e l’amministratore della partecipata, l’ingegnere Giovanna Picone, effettueranno tutti i passaggi amministrativi e tecnici necessari. L’assemblea ha anche effettuato una valutazione sull’iter della gara pluriennale da sette anni. Il procedimento sembrava andare verso la conclusione, anche se non sono mancati gli inconvenienti. Con l’affidamento in house, se dovesse effettivamente assicurare i risparmi economici calcolati dai consulenti della Srr, un futuro per la gara pluriennale, da affidare ai privati, potrebbe anche non esserci. L’assemblea ha deciso di “congelarla”. Potrebbe definitivamente essere sostituita dalla gestione pubblica, senza più aprire al mercato privato.
Sarà una fase molto delicata. Non ci sono precedenti di questo tipo sul territorio e ora si pone anche l’esigenza di rimettere mano alla proroga a Tekra, che probabilmente dovrà prolungarsi oltre fine mese, per consentire alla Srr e alla “Impianti Srr” di completare tutti gli adempimenti prima della partenza del servizio in house. Da Palazzo di Città erano arrivate diverse richieste di chiarimenti, soprattutto rispetto all’inquadramento dei lavoratori.