Servizio idrico, “che fine ha fatto la mozione per l’acqua pubblica?”

 
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Uno striscione di protesta esposto durante una seduta di consiglio comunale sul caso Caltaqua

Gela. Che fine ha fatto la mozione, presentata all’Ars, per riattivare il percorso che dovrebbe condurre ad un servizio idrico pubblico, in tutta la Regione? La domanda se la fanno dal Forum siciliano dei movimenti per l’acqua. La mozione venne annunciata a maggio, sostenuta da parlamentari di opposizione. “Ad oggi, non abbiamo riscontri – spiega Antonio Surace del Forum – vorremmo capire quale sia la posizione dei parlamentari della provincia di Caltanissetta e cosa intendano fare affinché venga rispettato l’esito del referendum di dieci anni fa, che appunto sanciva il passaggio da una gestione privata ad una pubblica”. Da anni, il Forum si è fatto promotore di iniziative pubbliche, tese ad ottenere il rispetto dell’esito del referendum popolare, che senza ombra di dubbio sancì la natura pubblica del servizio idrico, attualmente sotto gestione del sovrambito Siciliacque e, per il territorio provinciale, di Caltaqua.

“In una fase così difficile – aggiunge Surace – il ritorno alla gestione pubblica sarà fondamentale anche per un drastico calo dei canoni e delle bollette, che mettono in seria difficoltà migliaia di famiglie in tutta la provincia. Ci sono, allo stato, troppi provvedimenti vessatori. Segnalo il malessere dei cittadini che dovranno sostituire i televisori acquistati prima del 2018, sostenendo costi non necessari che possono essere quantificati in 4 o 5 miliardi di euro per gli utenti e in 1,4 miliardi di contributo dello Stato, creando un inquinamento immane. E’ una vergogna che i cittadini debbano subire un’imposizione non utile, ma enormemente dannosa, in questo momento di pandemia, senza lavoro e con costi aggiuntivi per energia e gas”.

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