Gela. Alla protesta avviata dagli operatori della cooperativa Progetto Vita potrebbero associarsi anche gli anziani che hanno ricevuto l’assistenza domiciliare fino a sabato.
Da allora molti di loro, con problemi di mobilità, sono abbandonati al loro destino. Il pericolo è che il sit-in dei cento operatori possa sfociare nell’occupazione, in pianta stabile, dell’aula consiliare del Comune già da stamattina. Ad annunciarlo sono i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl, Paolo Giannone e Raffaella Corfù, che condannano i tempi lungi e farraginosi dell’amministrazione comunale chiamata in causa per trovare le somme indispensabili a ripristinare il servizio di assistenza domiciliare agli anziani e garantirne il proseguo. “Attendiamo risposte già da sabato scorso – precisa Paolo Giannone – quando per mancanza di soldi la cooperativa Progetto Vita ha ordinato la sospensione del servizio. A farne le spese oltre agli operatori, che percepivano circa trecento euro al mese, anche gli oltre trecento anziani abbandonati al loro destino”. “Proseguiamo il presidio in attesa della proroga dei servizi – incalza Raffaella Corfù rappresentante della Cisl – L’amministrazione non è sorda ma lenta ad avviare le procedure. Sapevano che il 25 ottobre sarebbe scaduto il servizio di assistenza agli anziani ma non si sono attivati. Secondo loro concludere a ottobre o dicembre non fa differenza. Oltre al sit-in – aggiunge Corfù – se non abbiamo risposte certe e in tempi brevi saremo pronti ad occupare anche l’Aula del consiglio comunale. Non bastano più le promesse e attese anche di venti giorni per attivare la macchina burocratica. Devono snellire i tempi e dire chiaramente cosa voglio fare di questo importante servizio in favore del terzo settore”.