“Sei uno sbirro e so dove lavori!”: al via il processo per minacce ad un agricoltore

 
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Gela.
Minacce di gravi ritorsioni nei suoi confronti e, soprattutto, dell’azienda agricola da lui gestita. Destinatario dei presunti avvertimenti sarebbe stato, nel maggio di tre anni fa, Franco Cassarino, da tempo impegnato su diversi fronti anche sociali.

A minacciarlo sarebbe stato un altro agricoltore, Vincenzo Bonelli, finito sotto processo per quei fatti davanti al giudice Antonio Fiorenza. L’imputato, così, deve rispondere delle minacce che avrebbe rivolto a Cassarino nella zona della diga Disueri.
“Ricordo bene – ha detto la presunta vittima degli avvertimenti – che quel giorno ero impegnato nel taglio della legna da trasportare nella mia azienda agricola. Dopo qualche minuto, venni raggiunto da un uomo che non conoscevo. Mi disse che ero uno sbirro perché, un mese prima, avevo indicato alle forze dell’ordine la presenza in quella stessa zona di quattro persone impegnate nel taglio non autorizzato di alberi”.
In questo modo, Cassarino ha risposto alle domande formulate dal pubblico ministero Francesco Spataro.
“Aggiunse – ha spiegato l’agricoltore – che sapeva dove si trovava la mia azienda. Io gli risposi di andarsene perché senza autorizzazione non si potevano tagliare alberi per la legna. Venimmo alle mani. Così, decisi di contattare l’ex responsabile della squadra mobile di Caltanissetta”.
La versione resa in aula dalla presunta vittima degli avvertimenti è stata contestata dalla difesa dell’imputato che, in questo modo, ha cercato di ridimensionare le accuse mosse dai magistrati della procura. La prossima udienza del processo è già stata fissata per il 4 maggio.

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