Gela. Un risparmio per le casse comunali che potrebbe oscillare tra i mille e i millecinquento euro: insomma, niente di decisivo. La rinuncia al gettone di presenza per la riunione di consiglio comunale convocata sul caso dei criteri di nomina degli scrutatori in vista delle prossime europee, però, potrebbe diventare un nuovo palcoscenico delle polemiche.
I consiglieri comunali, infatti, si erano impegnati a rinunciare al gettone dovutogli per la seduta: niente rimborso durante una riunione convocata al solo scopo di fare chiarezza sulla nomina degli scrutatori.
Allo stato attuale, però, non esiste nessun provvedimento ufficiale che attesti la rinuncia. Era stato l’esponente di Articolo 4 Giuseppe Di Dio, seguito da molti altri suoi colleghi, a dire no al gettone. “Si tratta di una questione più complessa rispetto alla semplice volontà di non ricevere il gettone – spiega il vice presidente del consiglio Vincenzo Cirignotta che ha materialmente convocato quella riunione – per rinunciare al pagamento, ogni consigliere che ha preso parte alla seduta dovrà recarsi negli uffici di ragioneria e ufficializzare il proprio no al rimborso”.
Circa cinquanta euro lordi per ciascun consigliere e una rinuncia che potrebbe avere un significato soprattutto simbolico. “In effetti – conclude Cirignotta – non parliamo di cifre particolarmente significative. Spesso, si costruiscono polemiche senza conoscere bene l’argomento. Comunque, per rinunciare al gettone di presenza bisognerà attendere che i verbali della seduta, con relative presenze, raggiungano gli uffici di ragioneria. Chi vorrà dire no al rimborso, lo dovrà fare individualmente”.