Sedotto e abbandonato, la parabola di Messinese: dopo tre anni è già fuori dai giochi?

 
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L'allora grillino Domenico Messinese al momento della vittoria sul palco di piazza Umberto

Gela. Saranno settimane di incontri e di candidati, più o meno credibili. La campagna elettorale in vista delle amministrative del prossimo anno inizia a prendere forma ma una cosa sembra quasi certa, non ci sarà spazio per il primo cittadino uscente. L’ex grillino Domenico Messinese, salvo clamorosi colpi di scena, appare già fuori dai giochi. E’ molto difficile che l’ex sindaco sfiduciato possa trovare spazio negli schieramenti, già indeboliti da contrasti e rivalità interne. Dire sì ad un ex sindaco sfiduciato è praticamente fuori discussione. Sia nel centrosinistra ridotto ai minimi termini sia nell’abbondante coalizione di centrodestra nessuno vuole essere accostato non solo all’ex sindaco ma più in generale all’immagine di una giunta che non ha retto neanche per l’intero mandato. Probabilmente, l’esperienza politica e amministrativa dell’ingegnere Messinese è finita lo scorso 7 settembre, prolungata solo da strascichi giudiziari come quelli che l’hanno portato a contestare al Tar la mozione di sfiducia, nel tentativo di rientrare in municipio. Del resto, i suoi tre anni in municipio sono stati segnati da una confusione politica con pochi precedenti. Entrato come sindaco eletto sotto le insegne del Movimento cinquestelle, ha poi rotto con i grillini fondando Sviluppo Democratico. Il movimento di quelli che allora erano i suoi fedelissimi non ha mietuto grandi successi, anzi. Così, l’ex sindaco (forse malconsigliato dal suo entourage) ha iniziato a spostarsi da destra a sinistra e viceversa, senza mai trovare qualcuno che gli dicesse di sì. L’epilogo lo conoscono tutti. Senza una maggioranza politica e con gli assessori fidati che hanno iniziato a prendere le distanze, per l’ingegnere non c’è stato molto da fare, sfiduciato da ventisei consiglieri comunali sui ventotto presenti lo scorso 7 settembre. Nonostante quattro giunte, sedici assessori, nomine mirate, una segretaria, consulenti ed esperti esterni, per l’ex primo cittadino sembra non esserci più spazio. Prima ha fatto da parafulmine alle mosse di molti suoi uomini di fiducia, a cominciare dall’ex vice Simone Siciliano, e adesso si trova con niente in mano (almeno da un punto di vista politico). Sedotto e abbandonato verrebbe da dire, mentre alcuni suoi ex “generali” tentano di non perdere il treno elettorale.

Gli ex di Messinese (ad esclusione dei grillini che lo mollarono già dopo pochi mesi dall’ingresso in municipio) oggi affollano soprattutto le fila del centrodestra locale e dell’area civica. Il suo fidato vice Simone Siciliano da tempo sembra vicino all’area del presidente della Regione Nello Musumeci, l’ex assessore all’urbanistica Francesco Salinitro invece è portavoce dell’Unione dei Siciliani di Gaetano Armao (stesso movimento nel quale militano altri ex del sindaco come Emanuele Ferrara e Flavio Di Francesco), vicino ai forzisti invece sono altri ex assessori come Eugenio Catania e Licia Abela e sempre nel centrodestra sembrano gravitare esponenti uscenti della giunta, da Valentino Granvillano a Valeria Caci passando per Giuseppe Licata. Di recente, al tavolo avviato dai movimenti civici si sono visti gli altri ex assessori Giovambattista Mauro e Rocco D’Arma. In giunta, seppur per pochi mesi, c’è stato anche l’imprenditore Maurizio Melfa che potrebbe addirittura bissare una candidatura a sindaco, dopo l’esperienza alle amministrative di tre anni fa. L’ingegnere Messinese appare ormai a fine corsa e le amministrative di tre anni fa sono già memorabilia politica, messa in soffitta dalla sfiducia dello scorso settembre.

1 commento

  1. Un consiglio spassionato Signor ex Sindaco non ci riprovi a ripresentarsi neanche come consigliere ,il suo momento di ingloria è finito ascolti bene se ne faccia una ragione si ritiri dalla scena politica ci fa’ più figura presto ci dimenticheremo della sua non politica

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