Se la sfiducia arriva in aula il Pd che fa? Di Cristina e Siragusa non tendono la mano: il consigliere, “così fanno passare Messinese per un eroe”

 
0
Il segretario Peppe Di Cristina e il consigliere Guido Siragusa

Gela. Il Partito Democratico che fa? Appoggia la sfiducia al sindaco

e ai suoi assessori oppure sta con la giunta?

“La linea è stata decisa in direzione”. Tanti se lo chiedono, soprattutto con una mozione di sfiducia che sembra riprendere tono e con voci interne al Pd locale che non sembrano più tanto convinte dalla strategia dell’attesa. “La linea del partito, se non ricordo male – dice il consigliere dem Guido Siragusa – è già stata decisa durante una direzione convocata prima del periodo estivo. Non capisco perché si debba trasformare la sfiducia in un cavallo di battaglia per la campagna elettorale delle regionali. E’ un tema che va affrontato dopo le elezioni. Con questa frenesia, qualcuno sta rischiando di trasformare il sindaco Messinese in un eroe. Sarebbe la vittima della politica che, a poche settimane dalle regionali, decide di sbarazzarsi di lui e della sua giunta. Se qualcuno, anche nel Pd, ha dimenticato quanto stabilito dalla direzione del partito non posso farci nulla. Peraltro, penso che i consiglieri che hanno firmato le mozioni dovrebbero essere i primi ad avere certezze sui numeri per far passare la sfiducia. Se arrivasse in aula e non venisse votata favorevolmente, per loro sarebbero un fiasco totale”.

“In giunta solo vincendo le elezioni”. Quella del consigliere è una linea praticamente uguale alla volontà del segretario cittadino Peppe Di Cristina. “Lo ribadisco per l’ennesima volta – spiega – il Pd non ha alcuna intenzione di entrare in giunta, lo farà solo in unico modo, ovvero vincendo le elezioni. Noi con Messinese e Siciliano non abbiamo niente da condividere. Allo stesso tempo, credo che la frenesia di portare in aula la mozione di sfiducia sia diretta conseguenza di un tentativo di strumentalizzarla politicamente. C’è qualcuno che vuol farci la campagna elettorale in vista delle regionali di novembre. Credo, invece, che si debba attendere proprio l’esito del voto per l’Ars e Palazzo d’Orleans, secondo me capiremo meglio anche che tipo di centrosinistra locale potrà strutturarsi. Per noi, al momento, i temi sono altri, a partire dalla vicenda Eni che siamo riusciti a riaprire anche in commissione attività produttive alla Camera”. Sia Siragusa che il segretario dem Di Cristina sembrano piuttosto infastiditi da una prospettiva che riduca il prossimo dibattito politico al solo tema della sfiducia. “Abbiamo ancora il rendiconto 2016 da votare in aula – conclude Siragusa – senza i chiarimenti che abbiamo più volte chiesto, io sono per bocciarlo. In questo caso, il consiglio comunale verrà veramente sciolto. Io sono pronto a farlo e non ho interesse a salvare una giunta che continua a produrre debiti fuori bilancio alla voce rifiuti. A questo punto, è meglio andare tutti a casa, senza strumentalizzare la mozione di sfiducia”. Con le dodici firme potenzialmente pronte ad essere compattate in un’unica mozione di sfiducia, che quindi arriverebbe in aula, i toni si fanno via via più serrati. Il Pd, inevitabilmente, diventa l’ago politico di una bilancia che non si capisce bene su quale lato possa pendere.    

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here