“Se Giudice si vuole occupare del Pd si iscriva”, Orlando: “Io sempre lineare, altri no”

 
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Il consigliere Pd Gaetano Orlando

Gela. Se civici e progressisti stanno cercando di riattivare i rapporti dopo lo “shock” politico del voto sull’Unione dei Comuni, più difficile sembra la transizione verso una ripresa del dialogo con i dem. Il Pd locale, allo stato, è privo di una guida. L’ormai ex segretario Siragusa ha lasciato l’incarico in chiara divergenza con altri pezzi democratici. Ieri, la progressista Paola Giudice ha parlato di un partito ormai ridotto a “zavorra di sé stesso”. I colloqui, in questi mesi, ci sono stati ma con la linea inaugurata dallo stesso Siragusa e da altri dirigenti pro-Schlein. Ora, tutto potrebbe cambiare. “Se il consigliere Giudice vuole intervenire nelle questioni interne del Pd, la invito a formalizzare l’iscrizione al partito”, dice il consigliere dem Gaetano Orlando. La sua è una presa di posizione decisamente critica verso la progressista. Ritorna sulla frattura generata dal voto sull’Unione.

“Io ho agito in maniera lineare, mi sono comportato come dovrebbe fare chi crede ad un percorso avviato per l’unità del centrosinistra – aggiunge – altri invece non si sono comportati allo stesso modo”. L’esponente Pd fa capire che la scelta dei progressisti sul voto per l’Unione dei Comuni ha lasciato strascichi e ricostruire un clima di generale fiducia reciproca non sembra per nulla semplice.

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