Gela. Le ingenti somme di denaro lasciate dagli anziani genitori, deceduti, contrappongono i figli e sono partite le denunce, adesso sfociate in un dibattimento penale, davanti al giudice Antonio Fiorenza. Due di loro sono a processo e devono rispondere della presunta appropriazione di circa 500 mila euro, su un ammontare complessivo che addirittura si aggirerebbe intorno ai due milioni e mezzo di euro. Gli imputati, difesi dall’avvocato Giacomo Di Fede, già in fase di indagine giustificarono la disponibilità di quelle somme, circa 250 mila euro ciascuno, producendo documenti bancari e deleghe regolarmente rilasciate, escludendo di aver mai fatto pressioni sugli anziani genitori. Altri fratelli, che invece sospettano operazioni irregolari, hanno deciso di costituirsi parti civili, rappresentati dall’avvocato Concetta Di Stefano.
Sono state sollevate eccezioni preliminari, fondate su un parallelo procedimento civile intanto attivato, e il giudice è stato chiamato alla valutazione.