Gela. Sull’area di crisi complessa e sui soldi dell’accordo di programma spirano i venti della campagna elettorale. Dopo la riunione congiunta delle commissioni ambiente e attività produttive dell’Ars (con sindacati del territorio e neo commissario non convocati), sia dal centrodestra sia dal centrosinistra arrivano moniti ai grillini e al loro riferimento principale, ovvero il vicepremier e ministro del lavoro Luigi Di Maio. Dopo gli attacchi del gruppo locale di DiventeràBellissima, che ha assolto il governo Musumeci ma condannato l’inerzia del ministro sul rifinanziamento delle somme per l’area di crisi, tocca anche al deputato regionale dem Giuseppe Arancio. “Mi chiedo se il ministro del lavoro Luigi Di Maio sia a conoscenza dell’esistenza dell’area di crisi complessa di Gela e soprattutto perché non abbia ancora convocato il tavolo tecnico – dice – sono passati più di quattro anni dalla chiusura della raffineria – aggiunge – ed appare sempre più urgente fare il punto sulla situazione e sui circa venticinque milioni di euro di investimenti previsti dall’accordo quadro tra governo nazionale e governo regionale. E’ indispensabile procedere al rifinanziamento della misura, seppur irrisoria rispetto alle necessità e programmare una riconversione ecocompatibile indispensabile per un territorio che ha già pesantemente pagato in termini di salute. Solo così sarà possibile riqualificare e creare posti di lavoro indispensabili a far ripartire l’economia del comprensorio”.
Il deputato dem si rivolge al ministro e lo fa dopo che l’altro deputato all’Ars del Movimento cinque stelle Nuccio Di Paola (presente alla riunione congiunta delle due commissioni) ha invece sollevato dubbi sul tipo di investimenti che si preparano per il territorio. L’incubo pentastellato si chiama rifiuti e il moltiplicarsi di progetti che prevedono la realizzazione di impianti per il trattamento. “Il ministro Di Maio non perda più tempo – conclude Arancio – convochi il tavolo senza fare l’errore commesso durante l’incontro regionale di martedì, quando gli unici assenti sono stati i sindacati”. Dopo la firma del protocollo d’intesa di quattro anni fa, avallato dall’allora giunta dem dell’ex sindaco Fasulo, non si è ancora raggiunto l’obiettivo di investimenti veri sul territorio.