Scontri tra tifoserie, Genoa-Inter e Casertana-Catania perchè diverse dal caso Gela?
In attesa dell'ufficialità tifosi e società si chiedono perchè in episodi anche più gravi ed eclatanti non si è deciso nulla o penalizzato solo le tifoserie e non le società come accade per Gela e Sancataldese.
Gela. Ha il sapore di una beffa quanto accaduto nelle scorse ore, con la sempre più probabile decisione di fare disputare Gela-Gelbilson e Sancataldese-Savoia a porte chiuse. Un provvedimento che appare spropositato in relazione a fatti ben più gravi accaduti in altre realtà. L’ufficialità non si ha ancora e la società sta facendo quanto è nelle possibilità per scongiurare un danno sia economico che di immagine.
Tutto nasce dagli scontri violenti agli imbarcaderi di Messina, dove tifosi della Sancataldese (che giocava a Lamezia) e del Gela (che giocava a Vibo Valentia) si sono scontrati.
In premessa va sottolineato e ribadito con forza che nessun episodio di violenza va accettato e non condannato. Le scene ai traghetti sono state brutte da vedere e non accettabili. E’ la conseguenza che appare imprevedibile. Paga la società e non i tifosi ma per casi analoghi è avvenuto altro.
Ad ottobre ci sono stati gravi scontri avvenuti sulla Salerno-Reggio Calabria tra tifosi del Catania e della Casertana, con l’autostrada chiusa per oltre due ore. Il Ministero dell’Interno, con decreto firmato dal Ministro Matteo Piantedosi, ha disposto un divieto di trasferte di tre mesi per le tifoserie di Casertana e Catania. Secondo quanto previsto dal provvedimento, i tifosi della Casertana potranno tornare a seguire la squadra in trasferta solo a partire dal 1 febbraio. Il decreto stabilisce che sia disposta la chiusura dei settori ospiti degli impianti sportivi. In serie A dopo Genoa-Inter (quattro poliziotti feriti, clima da guerriglia e 5 arresti) non è accaduto nulla nei confronti dei club che ovviamente non hanno colpe e lo stesso dopo Virtus Bologna- Maccabi. Ci si aspettava un divieto, così come successo in passato per le ultime trasferte (Reggio, Acireale e Paterno’), non sicuramente le porte chiuse. Il Gela spera che fino alla fine in Prefettura si sia più clementi anche se prima di un ricorso straordinario ed urgente occorre leggerne le motivazioni.
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