Gela. La sconfitta al ballottaggio, per il patto largo moderati-centrodestra, è stata netta, anzitutto in termini numerici. L’ingegnere Grazia Cosentino ha ceduto con una distanza notevole, nonostante al primo turno fosse avanti al neo sindaco Terenziano Di Stefano. Il centrodestra locale ha deciso di stare in una coalizione condotta da un outsider come l’ingegnere ma il risultato non è arrivato. “Sicuramente, sono stati commessi degli errori – dice il riferimento della Lega Ennio Di Pietro – ho avuto l’impressione, cammin facendo, che forse fosse tutto previsto. Non vorrei addirittura che qualcuno abbia rispolverato il vecchio patto che vede il centrodestra prevalere nel nord della provincia e il centrosinistra nell’area sud, anche per mantenere un certo equilibrio all’Ars. E’ stato ribadito che l’elettorato di centrodestra non va a votare al ballottaggio. Cinque anni fa, la sconfitta arrivò per mille voti e ci può stare. Questa volta, però, abbiamo perso con liste al primo turno al trentacinque per cento e un candidato a sindaco al trentadue per cento mentre Di Stefano, sempre al primo turno, ha chiuso al ventotto per cento. E’ possibile che si siano attivate loghiche, comunque politiche, ma vecchie”. La Lega, a livello locale, ripartiva quasi da zero dopo che nel 2019 schierò il candidato a sindaco sconfitto dall’avvocato Greco. “Non abbiamo trovato praticamente nulla – precisa Di Pietro – c’era solo il consigliere uscente Emanuele Alabiso. Per il resto, mancava ogni tipo di struttura. Nonostante questo, siamo riusciti a presentare il simbolo, nella bicicletta elettorale con la lista Cosentino. Per il prosieguo, ci confronteremo con la segreteria regionale per valutare come andare avanti”.
Di Pietro conferma comunque che quello elettorale, con la lista Cosentino, è stato solo un patto di scopo. “Era una federazione elettorale, un accordo che si è sciolto all’indomani della chiusura delle urne – conclude – se ci sarà qualcuno dei candidati intenzionato a proseguire e ad aderire alla Lega, saremo ben contenti di dargli il benvenuto”.
Il centro destra ancora si chiede dove ha fallito; un suggerimento, analizzate la fedina penale di coloro che erano sul palco con il candidato nell’ultimo comizio.
La gente non è stupida, fatevene una ragione.
Cunadissimo