Gela. Anche gli studenti gelesi hanno aderito allo sciopero nazionale proclamato dai Cobas per opporsi alle riforme proclamate dal governo Renzi. C’erano pochi docenti a sostenere il coro della pantere in città che, giunti ai piedi del Palazzo di Città, hanno mostrato una certa indecisione nell’interloquire con il primo cittadino.
Una titubanza legata, da una volontà non troppo velata, di docenti più desiderosi di promuovere un corteo che chiedere un supporto al sindaco, Angelo Fasulo.
E’ stato il primo cittadino a scendere in strada e parlare con una ristretta rappresentanza di studenti dell’Itis, Ragioneria, Scientifico, Pedagogico, Classico e Geometri mentre i docenti non hanno esitato a voltare le spalle e disperdersi tra le arterie del centro storico.
Gli studenti hanno affisso i loro manifesti di protesta sul cancello principale del municipio. Stamattina ho incontrato gli studenti che manifestavano contro la riforma della scuola. “È fondamentale discutere e confrontarsi sui cambiamenti che incidono sul futuro dei nostri giovani e ascoltare le loro istanze – ha commentato il sindaco – L’unica cosa triste è stato vedere “qualcuno” che ha cercato di farsi scudo della buona fede dei ragazzi per cavalcare la protesta. Fortuna che i ragazzi hanno dimostrato molta più intelligenza e buon senso di chi prova a strumentalizzare la loro legittima voglia di cambiamento. La scuola è troppo importante per diventare argomento di basse beghe elettorali”.