Gela. Ieri, il consigliere FdI Salvatore Scerra ha voluto sollevare un vero e proprio muro politico, chiamando in causa i civici di “Una Buona Idea” e il “vicesindaco ombra” Terenziano Di Stefano. Per l’esponente meloniano, sarebbero ancora pienamente interni al progetto “fallimentare” del sindaco Lucio Greco. “È vero, si sono comportati da responsabili ma di aver portato la città al disastro”, ha detto. Conclusioni arrivate mentre proprio i civici hanno sollevato l’accusa politica legata alla totale assenza del centrodestra durante le sedute sulle variazioni di bilancio. “Si può scegliere di seguire il mandato elettorale concesso dai cittadini o di non seguirlo. Il consigliere Scerra, sul tema della tutela dei progetti, che passava inevitabilmente dalle ratifiche in aula, ha scelto di non seguirlo, di lavarsene le mani come Ponzio Pilato. Potrebbe essere una scelta legittima se non fosse però che il consigliere Ponzio Pilato scegliendo di non essere presente ha pure ritenuto che non fossero affar suo le conseguenze della scelta. Infatti – dice Di Stefano – se quelle ratifiche non fossero state votate, oltre al danno per l’ente, avremmo prodotto gravi danni alle imprese aggiudicatarie e ai lavoratori delle imprese, in termini economici. Sicuramente, un approccio politico bizzarro e poco equilibrato. Cosa avrebbe risposto alle imprese se proprio in ragione delle mancate ratifiche, non avessero potuto pagare gli operai? Ecco perché quelle ratifiche erano così importanti. In ogni caso, noi abbiamo ritenuto politicamente saggio votarle, il consigliere Scerra ha ritenuto saggio lavarsene le mani. Sono scelte. Sono visioni. Sono approcci”.
L’ex assessore Di Stefano, tra i riferimenti di “Una Buona Idea”, non esclude che Scerra voglia ritagliarsi un certo spazio in Fratelli d’Italia, anche sfruttando la bagarre. “Comprendo la rabbia che sempre si cela nelle sue parole, quando è impegnato ad analizzare fatti politici locali – aggiunge – devo dire con prospettive singolari. Non perde occasione di nominarmi ogni volta e lo comprendo perché non deve essere facile per lui sentire di non essere una priorità nello scacchiere politico del suo partito. Probabilmente, anche per questo, nello scegliere tra essere in aula, affrontare l’aula, dibattere, chiedere lumi e porre domande, manifestando anche il proprio diniego, ha ritenuto opportuno scegliere l’approccio da Ponzio Pilato”. I civici manterranno la linea della “responsabilità” ma senza vincoli politici verso l’amministrazione, come hanno più volte precisato. “Credo che Scerra dovrebbe politicamente concentrarsi su cosa sarebbe accaduto se non fossero state ratificate le variazioni di bilancio, non su di me. È solo un suggerimento ovviamente – conclude Di Stefano – non è una richiesta esplicita, se gli dà conforto utilizzare il mio nome, se lo aiuta, è autorizzato a farlo. Personalmente, continuerò ad avere l’approccio di chi è presente, di chi sempre ci mette la faccia per la propria città. L’approccio da Ponzio Pilato, per fatti politici così delicati per le imprese e la città, non mi appassiona, non ci appassiona”. Ormai da tempo, i rapporti tra Scerra e i civici di “Una Buona Idea” sono tutt’altro che politicamente cordiali.