Scarpe griffate acquistate con i dati bancari di un’altra persona, assoluzione dall’accusa di frode

 
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Gela. E’ stato assolto dall’accusa di frode informatica. Secondo la procura, l’imputato, che vive in città, avrebbe usato le credenziali del conto bancario di un’altra persona, chiaramente a sua insaputa, per acquistare on line due paia di scarpe Hogan. In totale, l’ammanco fu di circa cinquecento euro. Al termine del dibattimento, il giudice Fabrizio Giannola ha emesso una decisione che assolve l’accusato, con la formula “perché il fatto non sussiste”. La difesa, rappresentata dal legale Carolina Macrì, ha concluso insistendo sull’assenza di elementi concreti, anche su un piano tecnico, per ritenere fondata la contestazione mossa al giovane al centro della vicenda. Il difensore ha ricostruito gli aspetti concreti, indicando che non emersero riscontri neppure rispetto ai dati informatici usati per accedere al sito ufficiale attraverso il quale venne effettuato l’acquisto.

Inoltre, è stato riferito, non sarebbero stati portati riferimenti neppure sull’eventuale consegna del pacco nell’abitazione dell’imputato. Punti che per la difesa sono da considerarsi decisivi. Una linea che ha indotto il giudice a pronunciarsi con l’assoluzione.

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