Gela. Un’altra tegola rischia di abbattersi contro il progetto serro-fotovoltaico Agroverde ancora fermo al palo dopo la posa della prima pietra alla presenza del governatore Rosario Crocetta.
In attesa di ufficializzare il nome dei nuovi investitori, dopo l’uscita dalla scena della Radiomarelli, sono scaduti anche i sessanta giorni di proroga concessi dal consiglio comunale per regolarizzare il pagamento dei terreni espropriati la scorsa estate. I legittimi proprietari delle aree rase al suolo per realizzare il più grande parco serricolo in Europa, alimentato da energia solare, non hanno ancora ricevuto nulla. La decisione era stata adottata dall’assise civica il 25 febbraio scorso. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Fava, aveva convocato la seduta monotematica e straordinaria nel corso della quale era stato deciso di garantire due mesi di proroga pena l’avvio della messa in mora della cooperativa Agroverde e l’acquisizione da parte del Comune dell’area indicata ad ospitare il progetto. Sulla vicenda è tornato ad accendere i riflettori il consigliere comunale Terenziano Di Stefano, capogruppo in Aula di Articolo 4. “Ho formalizzato una richiesta di convocazione di consiglio comunale per conoscere nuovi risvolti sul progetto Agroverde – spiega Di Stefano – Se porteranno le garanzie promesse, saremo lieti di continuare a sostenere l’idea. In caso contrario chiederemo all’amministrazione comunale di sollecitare anche la messa in mora cosi come stabilito in sede di consiglio comunale”. Sono circa 8 milioni di euro le somme che i vertici della cooperativa Agroverde dovranno corrispondere. Quattro milioni sono quelli relativi agli espropri dei terreni delle contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio, la differenza rappresenta i lavori di sbancamento eseguiti dalla ditta Mondello.
“Stiamo definendo ogni aspetto – assicura Stefano Italiano, presidente della cooperativa Agroverde – Entro sessanta giorni pagheremo i terreni espropriati come concordato in Consiglio comuanale. La trattativa con i nuovi investitori va avanti, sono molto ottimista. Abbiamo effettuato una stima delle somme da corrispondere. Secondo il direttore lavori, l’importo, da concordare con la Mondello costruzione, è di circa 8 milioni di euro. Naturalmente gli espropri sono garantiti da una fidejussione. I proprietari possono stare sereni. Se qualcuno non è garantito sono i lavoratori impiegati per lo sbancamento dell’area ma noi – precisa Italiano – non abbandoneremo di certo nessuno. Può esserci solo qualche contraddittorio nella stima, null’altro”. Lo stesso manager della cooperativa Agroverde aveva parlato, tra gli scranni del consiglio comunale, di una fidejussione da oltre 4 milioni di euro per coprire i costi degli espropri annunciando la stipula di un contratto preliminare col nuovo gruppo che intende investire. Bisognerà attendere domani per capire se l’accordo è stato concluso per dare il definitivo via libera all’importante e discusso progetto serro-fotovoltaico.