Gela. Saranno i funzionari della Regione, nel corso di un tavolo convocato per la prossima settimana, ad ufficializzare lo sblocco di fondi, per tredici milioni di euro, che il ministero ha autorizzato, a copertura della messa in sicurezza dell’ex discarica industriale Marabusca. E’ uno dei siti mai bonificati e che continua a costituire un vero pericolo, anche per le aree agricole limitrofe. Come già accaduto per l’altro “buco nero”, quello del sito di Cipolla, dove sono stati stoccati scarti della produzione industriale e idrocarburi, anche per Marabusca verrà sottoscritto un protocollo, con il Comune che dovrà poi coordinare gli interventi. Non si tratta di una bonifica complessiva, anche perché servirebbero ben altri fondi. E’ un passo in avanti, comunque, dopo decenni di mancati interventi in aree fortemente compromesse, anche nei sottosuoli. Lo scorso anno, quando iniziò il confronto su Cipolla, la Regione assunse l’impegno di trasmettere al ministero gli atti della procedura per Marabusca, così da individuare fondi per gli interventi. L’iter, nonostante i ritardi, è riuscito comunque a vedere la luce.
Sempre lo scorso anno, l’amministrazione comunale, attraverso il vicesindaco Terenziano Di Stefano e poi con l’interessamento del sindaco Lucio Greco, che ha la delega all’ambiente, diede un impulso per far pervenire in Regione le carte dell’ampliamento del perimetro del Sito di interesse nazionale, ricomprendendo anche l’area di Marabusca, inizialmente esclusa. L’individuazione nel Sin ha favorito le procedure per attivare i finanziamenti. Serviranno somme ancora maggiori per arrivare alla bonifica definitiva sia di Cipolla che della stessa Marabusca, tracce ancora profonde dell’industria pesante, che ha generato conseguenze ancora oggi difficili da superare.