Gela. Un terribile incidente stradale, andato in scena lungo la statale 115 nella zona di contrada Roccazzelle, costò la vita ad una ventitreenne. Per quei fatti, è finito sotto processo, con l’accusa d’omicidio colposo, il quarantenne E.S. L’uomo era alla guida del quad sul quale viaggiava anche la ragazza.
Il mezzo avrebbe perso aderenza con il selciato sbalzando via i due. L’attuale imputato riuscì a salvarsi, dopo essere stato trasferito tra i reparti del Vittorio Emanuele.
Per la ragazza, invece, non ci fu nulla da fare. Stando alle accuse, sarebbe stata una manovra azzardata del quarantenne a provocare lo schianto contro il guard rail. Una ricostruzione, però, decisamente contestata dai legali di difesa. Nel corso dell’ultima udienza svoltasi davanti al giudice Domenico Stilo, sia gli avvocati difensori che il pubblico ministero Pamela Cellura hanno ascoltato uno dei carabinieri che intervenne sul posto subito dopo la segnalazione.
Il militare ha ricostruito la dinamica dei fatti. In base alla linea di difesa, non ci fu alcuna manovra azzardata di E.S. ma lo stesso sarebbe stato abbagliato da un mezzo che incrociava da una delle vie laterali. Intanto, il giudice Stilo ha scelto di aggiornare il dibattimento al prossimo 16 ottobre. Dovrebbero essere sentiti altri testimoni.