Gela. La Settimana Santa entra nel vivo. Stasera alle 20,30 sul sagrato della Chiesa Madre davanti alle immagini del Cristo e di Maria addolorata e processione con il canto “do lamentu”.
Domani mercoledì, dalle 6 alle 20,30, le porte della Chiesa del Rosario saranno aperte ai fedeli per la tradizionale lavanda dei piedi, ovvero “vasari i peri o Signuri”. Alle 21, processione dalla Chiesa del Rosario fra le vie del centro storico e rientro delle effigi del Signore e della Madonna in Chiesa Madre, dove si terrà alle 23 l’Adorazione eucaristica comunitaria.
Venerdì il giorno di raccoglimento, di astinenza, di digiuno e di meditazione sulla passione e sulla morte redentrice del Cristo. Dalle 6 di mattina in Chiesa Madre si terrà la venerazione delle sacre immagini di Gesù e Maria, seguiranno alle 9,30 la celebrazione dei Salmi e, alle 11, la tradizionale processione verso il Calvario. A mezzogiorno la Crocifissione con il messaggio affidato a don Filippo Celona, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile.
Previsti, sempre al Calvario, a partire dalle 15, la Coroncina della Divina Misericordia e la via Crucis, animata dai giovani. Alle 19 i marinai porteranno a spalla l’urna in piazza Calvario.
Sabato, dalle 7, in Chiesa Madre ci saranno la venerazione delle sacre immagini e, alle 9, la celebrazione dei Salmi e la riposizione del Cristo morto nell’altare della Passione. Alle 22,30, avrà inizio la solenne veglia pasquale e la messa di Risurrezione.
Domenica alle 9,30, 11, alle 12 e alle 19,30 in Chiesa Madre le messe e alle 21 nella Chiesa del Rosario.
La Diocesi ha invitato a offrire gesti di solidarietà concreti e non fiori sul Calvario.
VERGOGNA!
Oggi a pranzo ho mangiato tortellini al prosciutto crudo, polpettine di carne in umido, ananas come frutta e stasera un bel panino con le panelle, mentre voi invece digiunate per Tammuz (Ezechiele 1:14)
E ringrazio il Signore Gesù per il cibo, per la grazia, le benedizioni e la protezione che mi dona ogni giorno da lassù, dove Egli si trova in questo momento e da dove guarda gli uomini stolti che lo appendono ogni volta alla croce.