Gela. “Massacrammu a tutti”. Il controllo del territorio sarebbe stato essenziale per gli stiddari. I capi non si sarebbero mai tirati indietro dall’intervenire a difesa di affiliati e fiancheggiatori. Risse, spedizioni punitive, addirittura deliberate aggressioni ai danni di chi non gli avrebbe portato il giusto rispetto. E’ lungo l’elenco degli episodi ricostruiti dai poliziotti della mobile di Caltanissetta e dai pm della Dda nissena. Tra i più attivi, ci sarebbe stato sicuramente Bruno Di Giacomo. Il capo era sempre pronto a difendere gli interessi del gruppo. In alcuni casi, chi gli mancava di rispetto poteva ritrovarsi con diverse ferite da taglio, come capitò a due operai, impegnati in cantieri a Settefarine. Qualche parola di troppo e Di Giacomo avrebbe tirato fuori una lama, ferendoli. Ad un autotrasportatore, invece, la “lezione” Di Giacomo la impartì direttamente sul suo camion, nella zona di via Venezia. L’uomo si era limitato a chiedere al presunto capo degli stiddari di spostare l’automobile, consentendogli una manovra più semplice. Infastidito dalle richieste, Bruno Di Giacomo gli avrebbe letteralmente aperto la testa, dopo un violento pestaggio. Alla vittima venne consigliato di non denunciare quanto accaduto. Secondo gli investigatori, inoltre, ci sarebbero stati gli stiddari dietro a diverse risse, scoppiate nei luoghi della movida. Chi si permetteva di replicare, veniva preso di mira e le spedizioni punitive potevano toccare anche le famiglie dei rivali. Un quadro inquietante.
La capacità di muoversi sul territorio, secondo gli investigatori, emergerebbe anche da quanto accaduto a Gaetano Marino, tre anni fa. Il fedelissimo dei Di Giacomo venne ferito a colpi di arma da fuoco, in pieno centro storico. Il giovane che sparò, probabilmente per risolvere una contesa di droga, venne individuato dopo poche ore da Di Giacomo e dai suoi. L’abitazione della famiglia venne raggiunta da diversi colpi di arma da fuoco, prima che la polizia provvedesse ad arrestare il responsabile del ferimento di Marino.
Questi signori hanno rovinato la vita e la reputazione di tantissimi onesti cittadini io vi auguro di pagare caro le vostre malefatte e che la Giustizia sia inflessibile con le pene