Gela. Il tavolo istituzionale fissato per domattina, in municipio, con oggetto il cosiddetto “Salva Gela”, in questi giorni ha in parte diviso lo scenario politico locale. Il primo cittadino Terenziano Di Stefano ha esteso la convocazione a tutte le forze, con i rispettivi parlamentari locali, di ogni ordine e grado: oltre a non dimenticare i capigruppo consiliari e il presidente dell’assemblea cittadina Paola Giudice. Per il sindaco, è fondamentale compattarsi e arrivare a misure che possano essere risolutive per la copertura dei debiti pregressi, proseguendo nel percorso di superamento del dissesto. Il drappello del centrodestra però si preannuncia non proprio a ranghi completi. E’ ormai nota la diffidenza dimostrata dai cuffariani della Dc, che non condividono lo spirito bipartisan calato però in un costante attacco al governo regionale e a quello nazionale. I dirigenti del partito hanno interpretato così l’iniziativa, parlando dell’ammissione di “un’incapacità amministrativa” del sindaco. Domani, salvo sorprese, non ci saranno esponenti Dc, che invece presenzieranno la prossima settimana in Regione per cercare di ottenere l’assenso del loro assessore di riferimento, Messina, e inserire il Comune tra quelli destinatari di un contributo finanziario, davanti all’emergenza del dissesto. Al tavolo non ci saranno neppure i forzisti. Il capogruppo Antonino Biundo non sarà in città, per impegni personali. Non dovrebbe esserci neanche il parlamentare regionale Michele Mancuso, riferimento degli azzurri locali. “In vista della discussione della legge finanziaria all’Ars, è molto impegnato in commissione bilancio – dice il coordinatore locale Vincenzo Pepe – il nostro partito non ci sarà ma continuiamo a seguire l’evolversi della situazione e stiamo lavorando con i nostri riferimenti, a Palermo e a Roma”. Pepe si colloca tra coloro che credono poco allo spirito istituzionale, oltre le bandiere di partito. “Io ritengo che con questo tavolo sul “Salva Gela” – aggiunge – il sindaco ammetta il fallimento del suo modello amministrativo. Abbiamo sempre sostenuto che la città avrebbe meritato un governo locale della stessa natura politica di quello nazionale e di quello regionale. Deve essere il sindaco a preparare la strategia affinché possano esserci risposte favorevoli sia da Roma sia da Palermo. I finanziamenti non sono mai mancati”.
La prossima settimana, dovrebbe tenersi un altro incontro tra i forzisti locali e Mancuso. “Sicuramente, il nostro deputato regionale – conclude Pepe – si muoverà per inserire in finanziaria misure che vadano ad apportare utilità alla città. Siamo in contatto”. Tra gli azzurri, in questo frangente, non sono mancate distanze, spesso inattese. Le polemiche interne ci sono state e continuano a esserci, magari sottotraccia. I dirigenti stanno però cercando di saldare le fila, ribadendo che il partito non si riconosce nell’attuale amministrazione Di Stefano. Alla convocazione bipartisan dovrebbero invece rispondere, tra i colori dell’opposizione, i meloniani, con in testa il parlamentare Ars Salvatore Scuvera, i renziani e ancora i consiglieri del gruppo misto, attualmente fuori dai partiti.