Gela. Sono stati dipendenti dell’hotel “Daniela garden”, oggi chiuso dopo il fallimento della società che lo gestiva, ma sono finiti davanti al giudice Antonio Fiorenza per rispondere di furto proprio all’interno della struttura.
Stando alle accuse, Roberto C. e Concetta C. avrebbero approfittato della chiusura dei battenti dell’hotel per portare via piastrelle, servizi di piatti e bicchieri, materassi, tavoli, sedie, tutti di proprietà del gruppo che ha gestito la struttura ricettiva di contrada Manfria. Non a caso, i titolari si sono costituiti parte civile insieme all’avvocato Enrico Aliotta per cercare di essere risarciti.
“Una nostra ex dipendente – hanno spiegato – ci confessò che tutto il materiale era stato portato in un’abitazione di campagna e, successivamente, in un appartamento di Macchitella. In effetti, raggiungendo l’abitazione rurale, vedemmo le piastrelle del nostro hotel”.
I legali di difesa, gli avvocati Joseph Donegani e Giovanni Cannizzaro, hanno contestato le accuse. “Gli imputati – hanno replicato – furono autorizzati dalla responsabile della struttura e, per questa ragione, utilizzarono il materiale. Inoltre, le titolari dell’hotel non hanno ancora saldato i pagamenti spettanti agli ex dipendenti”.
Nel corso dell’udienza, è stata sentita l’operatrice che per prima si accorse della presenza del materiale dell’albergo nell’abitazione di uno degli imputati. Intanto, il giudice Antonio Fiorenza ha aggiornato il dibattimento al prossimo 28 maggio.