Gela. La fine anticipata del governo Draghi potrebbe avere ripercussioni non da poco anche a livello locale. La scorsa settimana, il sindaco Lucio Greco era stato tra coloro che hanno scelto di aderire all’appello affinchè l’ormai ex premier rimanesse alla guida del paese. Così non è stato e certamente per l’amministrazione comunale vengono meno i riferimenti istituzionali, che fino ad oggi avevano permesso di monitorare procedure cruciali per il rilancio economico. Il tavolo sulle royalties estrattive del progetto “Argo-Cassiopea” di Eni, già più volte chiesto dall’avvocato Greco e dal suo vice Terenziano Di Stefano, probabilmente rimarrà lettera morta, con un governo regionale che si appresta a chiudere i battenti e quello nazionale che non c’è più. Il Comune, con la normativa vigente, è del tutto tagliato fuori da uno dei progetti di riferimento per l’approvvigionamento energetico. Rimane da delineare anche tutto il capitolo della portualità, con il passaggio all’Autorità della Sicilia occidentale che ancora non è stato del tutto completato. Discorso analogo si può fare per i trenta milioni del programma di finanziamento “Qualità dell’abitare”. I fondi sono stati riconosciuti al Comune per due vasti progetti di riqualificazione urbana. Le attività propedeutiche sono partite ma che ne sarà delle anticipazioni e del via libera definitivo, che gli uffici del ministero dello sviluppo economico avrebbero dovuto confermare in queste settimane? Difficile dirlo, mentre l’amministrazione comunale attende riscontri anche per i fondi della seconda “finestra” di rigenerazione urbana, che ricomprendono il secondo tratto del lungomare. Sul Pnrr il sindaco Greco e la sua giunta avevano avviato interlocuzioni con gli uffici ministeriali e con i riferimenti che hanno fatto fino ad oggi da tramite. Con le elezioni fissate a fine settembre, a Roma le priorità saranno ben altre. La giunta, in questi anni, si è spesso interfacciata con il senatore grillino Pietro Lorefice, che ha seguito costantemente tanti progetti. Anche questo dialogo salta. Rimangono in sospeso maxi progetti come quello della tangenziale da trecento milioni di euro. Entro fine luglio si attendeva il bando per l’affidamento dei lavori. Anas dovrà dare comunicazioni in tempi stretti, per evitare che i fondi vadano perduti. La procedura era stata commissariata dal governo.
Per ora, nulla da fare, salvo sorprese, anche per il Contratto istituzionale di sviluppo, atteso da almeno due anni. I ministri che si sono succeduti alla guida del dicastero del Sud, il dem Giuseppe Provenzano e la forzista Mara Carfagna, avevano avuto interlocuzioni, anche piuttosto ben avviate, con l’amministrazione comunale. A Palazzo di Città è stata svolta tutta l’attività propedeutica, che ora potrebbe non servire più a nulla. Solo pochi giorni fa, Lorefice aveva bacchettato il leghista Giancarlo Giorgetti, alla guida del dicastero dello sviluppo economico, per la mancata proroga dell’accordo di programma, altro capitolo che adesso è “congelato”, con ventuno milioni di euro che non si capisce bene che fine faranno. Rimane in bilico anche la casella delle bonifiche delle ex discariche industriali, con trenta milioni complessivi ottenuti dall’amministrazione comunale, ma con iter che vanno a rilento, in attesa di valutare quali saranno i prossimi scenari. Probabilmente, l’amministrazione comunale dovrà fare a breve il punto della situazione, per cercare di evitare che tanti capitoli fondamentali finiscano al macero.