Royalties, l'inchiesta su presunte irregolarità in Comune: difese escludono violazioni norme

Sotto esame finirono i rendiconti approvati per gli esercizi finanziari dal 2015 e fino al 2019. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato generato un presunto “falso rispetto del patto di stabilità"

07 ottobre 2025 17:43
Royalties, l'inchiesta su presunte irregolarità in Comune: difese escludono violazioni norme -
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Gela. Le difese respingono le contestazioni alla base dell'inchiesta che consentì alla procura e ai militari della guardia di finanza di appurare presunte irregolarità e violazioni rispetto alla destinazione dei fondi royalties, incassati dall'ente municipale. Questa mattina, davanti al gup del tribunale, i legali degli imputati hanno ancora una volta sostenuto che gli stanziamenti dalle royalties estrattive non furono usati per eludere la disciplina in materia e i vincoli. Per la procura, che ha già chiesto condanne, le royalties, per un certo lasso di tempo, sarebbero state concentrate a copertura della spesa corrente e di “rilevanti debiti fuori bilancio”. Pene fino a due anni e sei mesi sono state indicate, negli scorsi mesi, per l'ex sindaco Lucio Greco, per l'ex assessore Grazia Robilatte e per i professionisti degli organi di controllo del municipio (che avrebbero avallato il metodo considerato fraudolento), i revisori Maria Assunta Cattuto, Graziano Ponzio, Salvatore Corso, Carmela Ficara, Giuseppe Nicoletti e Pietro Gioviale. Hanno optato per il giudizio abbreviato. In aula, per loro, si tornerà a novembre. L'assoluzione invece era stata indicata per la posizione dell'allora commissario straordinario Rosario Arena (difeso dall'avvocato Carmelo Passanisi), che si insediò in municipio dopo la sfiducia all'ex primo cittadino Domenico Messinese. Pure i difensori dello stesso Messinese e ancora degli ex assessori al bilancio Fabrizio Morello e Danilo Giordano e dell'allora dirigente finanziario Alberto Depetro, davanti al gup, hanno insistito per l'assoluta regolarità delle procedure e delle scelte di gestione dell'ente, sul piano degli introiti royalties, ancora oggi al centro del dibattito amministrativo e politico. Nei loro confronti, la procura ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio, contestata dai legali che li rappresentano, che hanno concluso per il non luogo a procedere. In aula, per le loro posizioni (non hanno optato per riti alternativi) si ritornerà il prossimo gennaio. Sotto esame finirono i rendiconti approvati per gli esercizi finanziari dal 2015 e fino al 2019. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato generato un presunto “falso rispetto del patto di stabilità interno da parte del Comune”. Tra i legali di difesa, gli avvocati Flavio Sinatra, Antonio Gagliano, Salvo Macrì, Davide Ancona, Gualtiero Cataldo, Maria Platania, Venere Salafia e Antonio Palmieri.

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