Gela. Per qualche ora si è temuta una nuova, importante, forma di inquinamento marino. Lo sversamento improvviso di greggio nello specchio d’acqua antistante la testa del pontile ha fatto scattare all’ora di pranzo l’allarme, rientrato dopo qualche ora.
Da una prima indagine interna della Raffineria, sembra che dalla linea P2 si sia verificata la rottura della condotta che ha provocato la fuoriuscita di circa quattrocento litri di greggio in mare aperto. L’impianto in questione era stato messo in pressione ma le valvole non erano state ancora aperte. I sistemi di sicurezza e antinquinamento sono scattati immediatamente. I rimorchiatori della società Eureco hanno circoscritto la chiazza di greggio che si è formata in maniera anche evidente nei pressi della testata del porto isola. Dopo qualche ora non c’era più traccia delle sostanze petrolifere depositate in acque.
I vertici della Raffineria si sono riuniti nel primo pomeriggio per capire in maniera immediata cosa sia successo, se cioè si tratti di un errore tecnico umano o qualcosa non abbia funzionato sulla linea P2. L’attenzione è rimasta alta perché la città ha subito il 5 giugno lo choc dello sversamento alla foce del fiume Gela. La chiazza oleosa scaricata ieri pomeriggio è stata assorbita dai pannelli galleggianti della Eureco.