Gela. “Ho dovuto svegliare la bambina di notte e correre in strada in attesa che i vigili del fuoco mettessero in sicurezza l’area. Le fiamme dalla Smart hanno raggiunto presto gli allacci del gas. Il calore ha compromesso una porzione del prospetto del nuovo condominio”. A parlare è un residente del rione Caposoprano avegliato dal boato e dalle fiamme che hanno lambito il condominio di via Paolo Orsi. L’uomo, che ha dovuto evacuare casa, costrungendo a scendere in strada anche i suoi famigliari, è scosso dalle conseguenze dell’ennesimo atto incendiario verificatosi la notte scorsa. “Mia figlia è ancora traumatizzata – commenta l’uomo – per avere dovuto assistere al rogo. Era ancora in pigiama. L’ho svegliata alle 2.30 della notte”.
Alla rabbia dei cittadini segue una sorta di immobilismo di chi è invece chiamato a garantire maggiore controllo del territorio. Dopo l’escalation degli atti incendiari contro i mezzi del Comune, della partecipata Ghelas e di esponenti politici, era finito sotto i riflettori il sistema inadeguato di videosorveglianza urbana e la necessità di potenziarlo. Erano state reperite somme e, immediatamente dopo, affidato il servizio ad una ditta. Da allora, in verità, l’iter sembra essersi arenato. A farne le spese gli incolpevoli cittadini, consapevoli di una scarsa percezione della sicurezza complice la mancanza di un sistema di videosorveglianza adeguato.
BENVENUTI A GELA recita un cartello all’ingresso della città.
GELA CITTÀ DERACKETTIZZATA E VIDEOSORVEGLIATA … !!!!
Manca solo la scritta , Città con l’acqua potabile che arriva tutti i giorni…