Gela. Il fuoco, con danni enormi, si sprigionò nel giugno dello scorso anno, in una zona prossima al piazzale della stazione ferroviaria di Niscemi. Le fiamme avvolsero e distrussero quattro mezzi pesanti. Una vicenda sulla quale gli inquirenti hanno fatto chiarezza, arrivando ad individuare il presunto responsabile, si tratta del niscemese trentanovenne Gaetano Barone. Ne risponde davanti al gup del tribunale. Secondo gli investigatori, avrebbe agito con l’obiettivo di danneggiare l’Iveco di una ditta gelese, che era parcheggiato in quell’area perché sottoposto a manutenzione in un’officina meccanica, che insiste proprio nella zona.
Le fiamme però si sarebbero velocemente estese agli altri mezzi. In base a ciò che è emerso dall’indagine, il trentanovenne, che con la sua ditta opera nel settore della raccolta del ferro, avrebbe agito per arrecare danni all’impresa gelese, che è attiva nello stesso settore. Oltre all’incendio, infatti, i pm della procura contestano l’illecita concorrenza. Davanti al gup si tornerà ad aprile. Barone è difeso dai legali Enrico Platania e Francesco Iannì. La ditta gelese, per il tramite del titolare, ha formalizzato la costituzione di parte civile, come indicato in aula dal legale Rosario Prudenti.